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domenica 29 dicembre 2013

Uva Spina


Uva spina
Posizionate sopra i reni, le surrenali producono diversi ormoni capaci di influenzare l'attività dell'intero organismo. Spesso nei periodi di forte affaticamento, come è appunto il passaggio tra l'estate e l'autunno, il cervello ordina a queste ghiandole di secernere adrenalina e altri ormoni collegati alla risposta allo stress. Ma, se questa condizione persiste, aumenta la sensibilità alle infiammazioni che ci predispongono alla stanchezza cronica, ma anche all'acne e alla cellulite favorite dall'eccesso di cortisolo. È proprio sulle ghiandole surrenali che l'uva spina agisce, stimolando la secrezione di interferone e corticosteroidi, gli ormoni che proteggono il corpo
dalle infiammazioni e dai processi degenerativi. Ricche in vitamine A,C e B, ferro e Potassio, le
sue grosse bacche, appartenenti alla famiglia del ribes, sono uno scrigno di proprietà curative.
Grazie all'alto contenuto vitaminico questo portentoso frutto è indicato Per tutti gli stati
di debolezza ed esaurimento. In caso di spossatezza legata ad anemia o malattie, di solito si
associa il succo a 2 cucchiaini di miele. Le vitamine del gruppo B presenti nell'uva spina hanno
un'ottima azione ricostituente e non vengono deteriorate dai processi di essiccamento delle
bacche, da usare come snack immunostimolante per tutto l'inverno.
Dalle analisi effettuate sull'uva spina è emerso che il contenuto di vitamina C presente in 2 bicchieri del suo succo è sufficiente a scongiurare non solo i malanni da raffreddamento ma anche svariate affezioni delle vie gastriche e urinarie per una settimana. Ciò è reso possibile grazie alla capacità di questa fondamentale vitamina di stimolare la produzione di interferone, una sostanza
antivirale secreta dal surrene che diminuisce la durata e ridimensiona l'entità delle infezioni.
I frutti freschi possono essere aggiunti a insalate e macedonie oppure puoi bere il succo puro di frutti e foglie (un bicchiere 2 volte al dì) o diluito in acqua naturale: è un toccasana per aiutare il sistema immunitario.
Come decotto è depurativa
Prepara un decotto facendo bollire 50 bacche essiccate per 10 minuti a fuoco basso. Filtra e bevine due bicchieri al giorno. Protegge dalle infezioni e dalle prime malattie virali.

 (Salute Naturale Settembre ’13)

Giuggiolo

Giuggiolo

Originario della Cina meridionale e dell'Asia centrale, lo Zzyphus jujuba, il giuggiolo, è un piccolo albero che produce frutti a forma di oliva dal colore rosso-bruno, che in piena maturazione assumono un sapore gradevole e zuccherino. Ricche di mucillagini, acido ascorbico, vitamina 82 e preziosi sali minerali (ferro, calcio, fosforo), le giuggiole vengono impiegate in fitoterapia per il loro potere sedativo e calmante, in particolare in caso di ansia e palpitazioni.
Con il definitivo avvento della stagione fredda e la sempre più intensa esposizione allo smog
dovuto all'accensione dei riscaldamenti, chi soffre di disturbi cardiocircolatori può infatti risentire
più spesso di aritmie peggiorate da bronchiti, crisi respiratorie, asma: tutti eventi stagionali che
possono affaticare il sistema cardiocircolatorio.
Raccolte ben mature e sgranocchiate a digiuno (2-3 al giorno), contrastano astenia, debolezza psicofisica e sindrome da stanchezza cronica, e hanno un effetto benefico sul tono dell'umore. Non ultimo, il loro consistente contenuto di flavonoidi conferisce alle giuggiole la capacità di mantenere stabili i livelli della pressione sanguigna, che spesso si alterano ai cambi di stagione e nelle situazioni di stress. (Salute Naturale Ottobre 2013)