lunedì 23 marzo 2015
venerdì 20 marzo 2015
Luna Nuova
Luna
Ti ho guardato scomparire lentamente
Il tuo splendore diminuire
La tua luce argentea calare
Nel momento in cui il tuo ciclo termina
È venuto il tuo tempo
Per riposare un po
Ricordandoci
Di riposare noi stessi
La morte del vecchio
La promessa del nuovo
Assicura a tutti noi
Che la vita continuerà.
Genni, traduzione- Annalisa Dell'Orto
lunedì 16 marzo 2015
Fantastica Denise ma non sarà scomoda a qualcuno?
Qualche giorno fa abbiamo condiviso sui nostri profili personali su fb il video della partecipazione di Denise Cannas a The Voice. Lo abbiamo fatto perché Denise ci ha emozionate, tantissimo. Non siamo delle critiche musicali, quindi non entreremo nel giudizio di come Denise canta (anche se è stata molto brava, diciamocelo, malgrado l'emozione iniziale, ma chi non l'avrebbe provata?) ma ci ha emozionate per il suo essere lei, per aver portato la cultura celtica in televisione (non è l'unica ad averlo fatto, certo), per non aver avuto paura di essere se stessa. Perché c'è bisogno di far conoscere alle persone quello che siamo, abbattere il muro di ignoranza che circonda questa cultura e farla conoscere per quello che è veramente. Nel frattempo, confrontandoci, delle domande sono sorte spontanee. Tra tutte queste ne abbiamo una che vorremmo condividere con voi, avere le vostre opinioni, ma attenzione, opinioni serie, nessuna polemica inutile e sterile. La domanda è: Secondo voi, in un programma mandato in onda da una tv di stato, dove l'anno scorso ha vinto una suora, quante sono le possibilità che Denise vada avanti? Riusciranno a andare oltre, e valutare Denise per quello che è o si faranno influenzare da quello che rappresenta? Aspettiamo le vostre risposte.
Lei è fantastica ma calcolando che l'altr'anno ha vinto una suora, quanto durerà Denise? Scommettiamo che entro breve la fanno fuori ?"
mercoledì 11 marzo 2015
Beltane con Le Figlie dell'Antica Religione..
Il 26 Aprile in via Villoresi 26Milano....Beltane con Le Figlie dell'Antica Religione,un'Energia che va oltre...
Vi aspettiamo!!
lunedì 9 marzo 2015
Le Donne Vichinghe-Emancipazione ed orgoglio Femminile
LE DONNE VICHINGHE – EMANCIPAZIONE ED ORGOGLIO FEMMINILE
Nelle tribù vikinghe la donna godeva di grande prestigio al contrario di come invece la storia spesso le ha dipinte e cioè sottomesse e asservite ad una cultura maschilista. Questo prestigio e rispetto era tale, che già al tempo esse potevano chiedere e ottenere il divorzio dal proprio consorte, con annessi tutti i beni materiali di loro proprietà.
Nella società di oggi, ritenuta dai più civilizzata e democratica, le donne riescono ad ottenere il divorzio solo da circa 40 anni.
Pur non avendo notizie precise e sicure sul ruolo guerriero delle donne vikinghe durante le guerre (nel senso che non risulta esistano reperti archeologici in grado di dimostrare tale supposizione, almeno in periodi di poco antecedenti all’anno mille), si sa invece con certezza che il loro ruolo spirituale (e quindi con buona probabilità anche materiale, considerato che per gli antichi non esisteva la scissione tra spirito e materia, come non esisteva tra il sacro e profano), era essenziale. In nordico antico la valkyrja è “(colei che) sceglie i caduti” (kirja su kjòsa “scegliere”; valr “caduti”). Il suo ruolo era appunto quello di aiutare, dare vittoria o scegliere i combattenti, cioè di raccogliere i guerrieri caduti sul campo di battaglia per portarli al cospetto di Odino. Ma il suo ruolo non si limitava a questo già di per sè importante compito. Essa arrivava a cavallo sul campo di battaglia in assetto di guerra simile ad una furia a sostenere l’eroe prescelto. Nel caso egli l’avesse percepita in qualche modo, il guerriero sapeva che la sua fine terrena era prossima. In tal caso la Valkiria lo conduceva al cospetto del Grande Padre, attraverso il viaggio agli Inferi, ed era sempre Lei, una volta giunti a destinazione, ad accogliere il guerriero nel Valhalla offrendogli un corno ricolmo di idromele. In questa sua ampia funzione si può cogliere tutta l’importanza del ruolo della donna come guerriera, come Guida e come “veicolo” di trasformazione: è con Ella infatti che si chiude il ciclo terreno dell’uomo, ma è sempre con Ella che avviene la rinascita dopo aver fatto da Guida al guerriero attraverso gli Inferi. Ma la Valkyrja rappresenta anche la dispensatrice di Conoscenza (particolarmente interessante il Carme di Sigdrifa/Brunilde, la Valkiria liberata e risvegliata da Sigfrido, grazie alla quale l’eroe apprende i segreti delle Sacre Rune. Cita l’autorevole Gianna Chiesa Isnardi nel suo libro “I miti nordici”: Sono le dee che stabiliscono il destino degli eroi nella battaglia, situazione estrema in cui è messo alla prova tutto il significato dell’esistenza. Le Valkirie, ci suggerisce un verso, sono le “figlie adottive” (oskmeyjar) di Odino, le spose spirituali dell’eroe che dischiudono le porte della Valhalla. Esse possiedono e trasmettono i segreti celesti, sono simbolo dell’epifania del divino; per questo sono dette bianche e luminose, fanciulle del Sud che appaiono talora in aspetto di cigno. Per la loro qualità di divinità guerriere appaiono anche armate di tutto punto; è detto inoltre che spesso compaiono in schiere numerate da numeri simbolici. La loro qualità divina esalta inoltre nel fatto che esse sanno cavalcare nell’aria e sull’acqua. La Valkiria, figlia di Odino, ha il duplice volto della furia in combattimento e la grazia del cigno bianco (uno degli uccelli solari per eccellenza), animale nel quale esse si trasformano. Una Runa delle Valkirie è Algiz, la cui grafica ricorda anche l’impronta del cigno, Runa questa, che simboleggia la Rinascita e il Ritorno al Centro (l’uomo che saluta il sole con le braccia levate), in perfetta sintonia con il compito delle dee guerriere. L’avvenenza delle Valkirie è tale da assomigliare alla leggiadria del cigno bianco. Dipinte come donne di rara bellezza fisica, con candide braccia e chiome fluenti, che si sposano perfettamente con la capacità di brandire la spada, con la spietatezza, la determinazione e la forza interiore che contraddistingue qualsiasi guerriero degno di questo nome.
Il rumore della battaglia
stordisce i cuori
di impavidi ed eroi.
Il vento soffia furioso
fra i vessilli spiegati
e nelle criniere
dei nostri destrieri.
Gioite sorelle!
Andiamo
a mietere
il nostro raccolto…
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