mercoledì 1 gennaio 2014

1 Gennaio Capodanno, Festa di Giano

1 Gennaio Capodanno, Festa di Giano


Questo post fa parte del Calendario Festività Pagane
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Inno a Giano 

O Giano bifronte, origine dell'anno che scivola silenziosamente, solo
tu tra gli dei superi che vedi le tue spalle: sei presente alla
destra dei capi, con la fatica dei quali la terra fertile produce
orzi tranquilli e il mare anche. Sei presente alla destra dei tuoi
padri, e del popolo di Romolo: e apri con un cenno le cose favorevoli
per il tuo tempio.
La luce sorge propizia; favorite gli spiriti e le parole.
Ora sono da dirsi buone parole nel giorno favorevole. Le orecchie
mancano di lotta, e le dispute furiose stiano sempre lontane: divulga
il tuo lavoro, o lingua invidiosa, e fai in modi che splenda il cielo
con i fuochi profumati e accesi questi, canta con la spiga della
Cilicia.
la fiamma, con il suo splendore colpisce l'oro dei templi, e sparge
il raggio tremolante dal punto più alto del tempio. Tarpea va
nell'acropoli con le vesti intatte, ed lo stesso popolo è di colore
uguale alla suo giorno di festa.
e già avanzano i nuovi fasci e la nuova porpora brilla e il ricco
avorio sperimenta nuova importanza.
I teneri torelli offrono i colli da sgozzare per il lavoro agricolo,
[torelli] che l'erba del territorio dei Falisci nutrì con i suoi campi.
Giove guardi verso tutto il mondo dalla sua sede e non abbia niente
altro che il mondo romano da proteggere. Non abbia null’atro che il
mondo romano che lui protegga.
Salute, o giorno felice, e ritorna sempre migliore degno di essere
venerato da un popolo potente.
Dirò: quale dio, infatti, posso dire che tu sia, o Giano bifronte?
Infatti la Grecia non ha nessuna divinità pari a te.
Svela nello stesso tempo il motivo perché, solo tu tra gli dei, vedi
ciò che è alle spalle e ciò che è davanti.
A me, che esamino queste cose, con le tavolette prese, il tempio
apparve più splendente di come fu in precedenza.




Il primo (1) Gennaio si festeggia il Capodanno e la Festa di Giano.

Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da Sant'Eligio (morto nel 659 o nel 660), che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro:

"A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l'andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l'usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica".

Giano Bifronte

Giano (latino: Ianus) è il dio degli inizi, materiali e immateriali, ed è una delle divinità più antiche e più importanti della religione romana, latina e italica. In passato, a causa di un errore di lettura del fegato di Piacenza, si è ritenuto che fosse stato venerato anche presso gli Etruschi con il nome di Ani.

Epiteti:

Come tutte le divinità romane, Giano era chiamato con diversi epiteti, che testimoniano la sua particolare rilevanza all'interno del pantheon:

Divum Deus (Dio degli Dei)
Divum Pater (Padre degli Dei)
Ianus Bifrons (Giano bifronte)
Ianus Cerus (Giano creatore)
Ianus Consivius (Giano procreatore)
Ianus Pater (Giano padre)
Pater matutinae (Padre del mattino)

citazione
Giano e l’ascia bipenne rappresentano l’uomo che agisce nel suo presente. Nasce dall’esperienza passata, ma progetta in funzione di un futuro possibile o di un futuro che gli sta venendo incontro. Giano è rappresentato dalla porta. Una porta in cui si entra superandone l’uscio in un presente passato per accedere ad un presente seguente. Lo stesso vale per l’ascia bipenne dove l’uomo è rappresentato dall’asta e le lame, una guarda al passato e un’altra al futuro.

Giano è un “dio” ambivalente e si colloca fra le “divinità” di origine indoeuropea. A Roma era un dio antico e la base del pensiero religioso romano tutta rivolta a costruire un futuro possibile. Il simbolo religioso e la struttura giuridica di Roma antica, coincidono nelle azioni delle persone e nel senso religioso del Mos Maiorum.

Chi presenta il simbolo di Giano afferma che ciò che lui fa, lo sta facendo per costruire un possibile futuro. E’ l’intento del futuro a guidare le sue azioni. Le sue azioni sono determinate da questo intento.

Giano presiede agli inizi e tutti gli Esseri umani sono sempre in una condizione psichica di inizio. Il mese che ricorda Giano è gennaio che da esso deriva il nome. Qualunque azione intraprendano, questa è l’inizio di un qualche cosa. Ogni compimento è un inizio. Passare una porta significa passare altre porte. Il passaggio è un continuo riprodursi di passaggi che portano l’individuo a modificarsi nella direzione di un possibile futuro.

Giano è un simbolo religioso proprio della Religione Pagana e non può essere fatto proprio dalle religioni monoteiste in quanto, queste ultime, hanno al centro del loro credo religioso la sottomissione al dio padrone in quanto dio creatore del mondo. Non esiste nelle religioni monoteiste, e nel cristianesimo in particolare, l’individuo che accumula esperienza da un passato vissuto e che fonda mediante la sua volontà che impegna nelle sue scelte un futuro possibile. Il cristiano, deve sottomettersi alla provvidenza del suo dio padrone e la sottomissione nella fiduciosa attesa, il cristiano la chiama “speranza”. Lo stesso vale per i musulmani, gli ebrei, i buddisti.

Il simbolo di Giano Bifronte parla solo al Pagano Politeista perché solo nella religione Pagana Politeista il religioso Pagano fonda il proprio futuro del quale è, sempre e comunque, artefice partendo dalle esperienze che ha accumulato nel passato in cui ha agito nel mondo in cui è nato.

Solo il religioso Pagano può “farsi Giano” perché è consapevole di essere nato in un passato in cui è vissuto, è consapevole del perché di ogni sua azione ed è consapevole che ogni sua azione va a costruire un futuro possibile.

Portare l’emblema di Giano significa invitare le persone ad agire facendosi, esse stesse, promotrici del loro futuro.

Culto di Giano

Giano
Al culto di Giano, a differenza delle altre divinità maggiori, non era preposto uno specifico flamen. Le cerimonie a lui dedicate venivano invece amministrate dallo stesso Rex e, in età repubblicana dal particolare sacerdote che suppliva alle antiche prerogative regie, il Rex Sacrorum. Egli apriva dunque per primo le processioni e le cerimonie religiose, antecedendo anche lo stesso flamen Dialis, sacerdote di Giove.

Le porte del tempio di Giano si spalancavano in tempo di guerra e nel suo tempio si sacrificava spesso per avere vaticini sulla riuscita delle imprese militari.



Fonti:
http://antrodellamagia.forumfree.it/
Stregoneria Pagana
Giano - Divinità
www.thereef.it

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