sabato 4 gennaio 2014

Dea Jana-risplendente di luce

Dea Jana (Gennaio)


Anticamente le Janare erano sacerdotesse , con funzioni anche orgiastiche rituali. Il termine è rimasto nel dialetto Beneventano assurgendo al sinonimo di streghe.
Col nome Janara si indica una donna, che possiede poteri magici, conosce le virtù delle erbe, pratica alcune operazioni mediche. In Sardegna esiste un luogo detto Domus Janas, che nel dialetto popolare significa casadelle fate. Il significato esoterico relativo alla quantità e natura del divino. Nella sua forma Janua guardava allo stesso tempo, al passato e futuro che in lei coincidevano; in un eterno privo di inizio e di fine impersonò la posizione della Terra nell’orbita dell’eclittica, agli equinozi di primavera e di autunno, e nelle feste solstiziali. Il volto del presente era nascosto, perché il presente non si può raffigurare, prima della raffigurazione è futuro, dopo è inesorabilmente passato….Janua è dunque Signora del Tempo e madre degli Dei. Genova deve il suo nome a Jana ( Genua) la porta sul mare. In epoca romana Jana, diventa divinità maschile, Giano. La radice indoeuropea del suo nome “ia” allude al concetto di “passaggio”, come il gaelico “ya-tu” (guado) ed il sanscrito “yana” (porta). In effetti, il dio Giano era il “custode delle porte” (“Ianitor”, da “ianua”, in latino “porta”) e di ogni passaggio, quindi anche di ogni inizio (anno, mese, giorno ecc…).Giano era dunque una divinità solare che aveva il controllo delle “Porte del Cielo” (Januae caelestis aulae), aperte all’alba (Oriente) e chiuse al tramonto (Occidente) dal Sole che vi transitava col suo carro splendente e “iani” in latino si chiamavano infatti gli archi di passaggio a forma di volta, simbolo della volta celeste In origine, quando il dio Giano veniva raffigurato bifronte su sculture e monete, le due facce erano una barbuta e l’altra no, forse a simboleggiare il “maschile” ed il “femminile”, quindi il “Sole” e la “Luna”. Anche Plinio il Vecchio lo rappresenta come un dio solare a due facce, mentre Macrobio nei Saturnalia dice che Gennaio (Januarius) era dedicato a Giano, dio con due facce, in quanto fuso con Jana, cioè Diana, chiamata da Varrone anche “Jana Luna”, la dea della luce lunare, protettrice dei boschi e delle fiere selvagge. Varrone sostiene anche che Janus era il vero “dio del cielo” e lo identificava addirittura con Juppiter, cioè con Giove stesso ! Janus, quindi, sarebbe il “doppio” o il “gemello” di Jana, (come Dianus di Diana), derivando i loro nomi dalla medesima radice ariana “Di”, che significa “risplendente di luce” (Web)

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