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domenica 7 giugno 2015

Potete chiamarmi Strega.

Non importa chi sono.
Non importa come mi chiamo.
Potete chiamarmi Strega.
Perché tanto la mia natura è quella.
Da sempre, dal primo vagito, dal primo respiro di vita, dal primo calcio che ho tirato al mondo.
Sono una di quelle donne che hanno il fuoco nell’anima, sono una di quelle donne che hanno la vista e l’udito di un gatto, sono una di quelle donne che parlano con gli alberi e le formiche,sono una di quelle donne che hanno il cervello di Artemisia, di Madame Curie.
E sono bella! Ho la bellezza della luce, ho la bellezza dell’armonia, ho la bellezza del mare in tempesta, ho la bellezza di una tigre, ho la bellezza dei girasoli, della lavanda e pure dell’erba gramigna!
Per cui sono Strega.
Sono Strega perché sono diversa,
sono unica, sono un’altra,
sono me stessa, sono fuori dalle righe,
sono fuori dagli schemi,
sono a-normale… sono io!
Sono Strega perché sono fiera del mio essere
animale-donna-zingara-artista e.. folle ingegnere della mia vita.
Sono Strega perché so usare la testa,
perché dico sempre ciò che penso,
perché non ho paura della parola pericolosa e pruriginosa, della parola potente e possente.
Sono Strega perché spesso do fastidio alle Sante Inquisizioni di questo strano millennio, di questo Medioevo di tribunali mediatici e apatici.
Sono Strega perché i roghi esistono ancora e io – prima o poi – potrei finirci dentro.

Franca Rame

martedì 17 febbraio 2015

La Stregoneria non è per tutti

La Stregoneria non è per tutti. Non è per coloro che sono irascibili o che hanno recriminazioni. Non è per coloro che amano il potere o che calpestano gli altri per ottenere il successo. Non è per i bigotti, per i millantatore, né per i superbi. Semplicemente non funziona in questo modo.
E non è neppure un gioco in cui si recita una parte. Non ha nulla a che fare con gli incantesimi preconfezionati, né con il volare nell'aria, o il lanciare fulmini dalla punta delle dita. Non riuscirete a passare attraverso gli specchi senza farvi male, o a materializzare migliaia di dollari con un semplice schiocco di dita. E, per quanto vi sforziate o per quanto abili siate, non vi darà il potere di trasformare in ranocchi i vostri nemici così da poterli scaricare in mezzo  a un'autostrada .Queste cose non accadono nella vita reale. Meglio lasciarle ai film.

Dorothy Morrison

martedì 21 ottobre 2014

Caccia alle Streghe

La caccia alle streghe ha inizio sin dall’alto Medioevo. Epidemie, carestia, crisi economica, inquietudine sociale, crisi religiosa e ribellioni contadine generavano sofferenze che né le autorità civili, né quelle religiose riuscivano a risolvere, spiegare o giustificare. Per ricondurre le masse all’obbedienza e alla passività occorreva asservirle alla cieca e incondizionata superstizione religiosa. Era pertanto necessario ricostruire la fede della gente in un Dio che brillava per la sua assenza e per l’indifferenza alle umane sventure, contrastando nel contempo il suo avversario e i sacerdoti di quest’ultimo. O, meglio, soprattutto le sacerdotesse, visto che la donna è in assoluto la principale colpevole del peccato originale, induce l’uomo in tentazione con la sua perniciosa lussuria ed è un essere inferiore, come si riteneva nei tempi più bui della cristianità. Teologi senza scrupoli e giuristi sadici si misero al lavoro per attribuire alle presunte streghe colpe sufficienti a giustificarne lo sterminio. Ma scopi inconfessati della caccia alle streghe erano quelli di eliminare dal contesto sociale persone scomode o aliene alle regole imposte dalla religione e dalla società, stornare l’attenzione della comunità da problemi gravi e insoluti, ricondurre dubbiosi e ribelli sotto il controllo della Chiesa, attribuire alle forze del male le disgrazie e gli affanni di una società in sfacelo. Il clero si mise quindi alacremente all’opera, realizzando una colossale opera di propaganda e indicando dal pulpito la strega, strumento del Diavolo, come principale fonte dei mali che affliggevano la società cristiana. Veniva imposta la lettura in pubblico delle accuse e delle sentenze di condanna. Si tenevano martellanti prediche contro la stregoneria durante i processi e prima dell’esecuzione, turni di preghiera collettiva, sermoni di natura tale da indurre gli stessi fedeli a ‘vigilare’ e a individuare possibili streghe nell’ambito della propria famiglia e tra i conoscenti, si minacciava la scomunica a chi non collaborasse. Le sedi dei processi furono trasferite in città o in grandi borghi, e le esecuzioni fissate nei giorni festivi per favorire la massima affluenza del pubblico uscente dalla messa. Catechismo e prediche contribuirono a diffondere i concetti di patto col Diavolo e di sabba, che la massa precedentemente ignorava. Il clero sviluppò e alimentò un assurdo sentimento repressivo nei confronti della sessualità, ritenendola per se stessa ispirata dal Demonio e riconducibile talvolta ad atto di vera e propria stregoneria. Prima la Chiesa cattolica e poi quella riformata, coadiuvate dalle istituzioni civili, teorizzarono il concetto di stregoneria e lo imposero a una società ignorante e asservita per eliminare quelli che ritenevano in definitiva potenziali nemici e concorrenti: era inammissibile che una strega riuscisse a curare malanni sui quali preghiere e benedizioni (ma anche le cure dei medici ufficiali!) non avessero alcun effetto.
Mario Boffo, Femmina strega

mercoledì 10 settembre 2014

Paura delle Streghe

Per secoli,milioni e milioni di persone hanno scelto di ignorare l'origine delle proprie paure,cosa che avrebbe permesso loro di trasformarle in libertà.Anziché affrontare le ombre,hanno proiettato i loro terrori su altre persone.Il risultato è stato che per tutto il Medioevo le streghe -donne che non lo erano affatto_furono accusate di usare i loro poteri "demoniaci "per fare del male,sedurre,imporre la loro volontà,controllare le forze degli elementi e causare carestie.Furono persino incolpate di aver fatto scomparire il pene di un prete,secondo il Malleus Maleficarum,l'editto ufficiale della Chiesa in materia di Stregoneria,in cui il papa  Innocenzo Vll autorizzava l'uso della tortura per strappare confessioni.Le erboriste,le guaritrice e le levatrice dei villaggi vennero accusate di uccidere invece di curare.Gli sciamani,uomini e donne di grande saggezza,furono incolpati di atti diabolici.
Ma, naturalmente,non esiste il diavolo nella Vecchia Religione,e le streghe di certo non lo adorano.Il diavolo appartiene esclusivamente alle religioni della Bibbia.
La storia è sempre scritta dai vincitori,e la Vecchia Religione,lo sciamanesimo europeo che precedette la religione ebraica,cristiana e islamica di mille anni,fu demonizzata,gli antichi dei e dee vennero o travestiti da "santi"o a loro volta demonizzati.
Phyllis Curott

martedì 7 gennaio 2014

Chi é la Strega?

Chi è la Strega?

La visione della Strega descritta di seguito, che è quella che Il Tempio della Ninfa sostiene e condivide totalmente, è una visione che pochi sentiranno di condividere a propria volta. Al giorno d’oggi, infatti, sembra che tutti vogliano appropriarsi di questo splendido termine a proprio piacimento, ignorandone il senso profondo e ciò che esso intimamente comporta.

La parola Strega richiama simbolicamente una Iniziata agli antichi Misteri della Grande Madre, una Donna che Conosce, una Donna Saggia, una Donna "che Vede" e che è in totale sintonia con la Natura libera e rigogliosa. In italiano, la parola Strega deriva dal latino "strix", che indica un uccello notturno simile alla civetta, che appartiene al mondo della Notte, e quindi dell'Inconoscibile. Soprattutto in epoca Medioevale, la notte era vista come il momento in cui tutto ciò che è Ignoto, e quindi spaventoso, esce allo scoperto e popola i sentieri, le campagne e i boschi silenziosi. Gli uccelli notturni stridono, contrariamente a quelli diurni, che cinguettano; le ombre creano figure inquietanti e ogni regola che, durante il giorno, dirige la vita ordinaria di tutti gli uomini, di notte scompare. La notte sovverte gli schemi razionali/diurni degli uomini e quindi essi temono la discesa delle tenebre, con i loro “demoni” e le loro "streghe", ovvero coloro che la notte non la temono, ma che, anzi, la amano perchè la percepiscono come loro alleata. Nemica delle regole e amica dell'istintualità selvatica, nemica degli abiti stretti e costrittivi e amica della divina nudità, nemica della compostezza e amica delle danze sfrenate, la Notte è sposa di quelle Anime, femminili o maschili, che segretamente, nel profondo dell'Essere, non aspettano altro che lei, per rovesciare il mondo umano e vivere liberi in quello divino. La Strega, fondamentalmente, è un'Anima "notturna", intesa come nemica dell'estremo ordine razionale, del "giorno" passato a fare cose senza senso, a correre perchè "manca il tempo per fare tutti i doveri", a lavorare, a mantenere un atteggiamento contenuto e ordinato, ad indossare e mostrare maschereper apparire simili agli altri, ad indossare abiti stretti e coprenti che nascondono ed imprigionano il corpo, ad essere gentili e cordiali con tutti, ecc. ovvero a fare tutte quelle cose che in realtà sono caduche ed illusorie, mai veramente utili e fuorvianti. Ma la Strega non è solo questo. Tornando al termine "strix", infatti, intuiamo che esso richiama proprio ciò che vive nella notte e possiede la capacità magica e misteriosa di "vedere nel buio", ovvero di saper scorgere la realtà delle cose al di là del buio apparente, dell'illusione, di ciò che oscura la vista e rende ciechi. La Strega pertanto è una persona Saggia perchè solo la Saggezza che proviene dal profondo Divino può donare la capacità di Vedere oltre il buio dell'illusione e, viceversa, ciò chepuò essereVisto al di là dell'apparenza, dona ulterioreConoscenza e Saggezza divine. La Strega è Colei che Vede, ma è anche Colei che, come la civetta, è in grado di volare oltre la notte più nera, oltre i veli più pesanti d’apparenza e superficie, ovvero di librarsi con lo spirito e di viaggiare da un mondo all’altro, abbandonandosi all’ebbrezza della sua assoluta libertà. E da ogni viaggio ritorna colma di nuova meraviglia, di nuova bellezza, di nuova conoscenza e consapevolezza sublimi. Ella è Colei che ha conosciuto la Saggezza perché l’ha toccata e l’ha integrata in sé, vivendo della sua luminosità accecante; è Colei che custodisce il misterioso Fuoco magico che arde nel profondo; è Colei che sa distinguere la verità dietro alle maschere che la nascondono; è Colei che ha ritrovato la vera sintonia e comunione con la Grande Madre primigenia, coltivandole sempre di più sino a divenire una cosa sola con Essa. Ella è questo e molto altro ancora… Per questo è una Donna sacra… e non abbisogna d'altro che di ciò che già vive eriluce dentro di lei. Il termine ‘strega’, inoltre, secondo una definizione a dir poco meravigliosa, “ha in realtà il senso originario di 'Donna di Conoscenza', cioè indicava ogni donna che si mette, per vie ad essa adatte e peculiari, alla ricerca della Verità e dell'Armonia”.* Il che comunque non giustifica l’abuso del termine che oggi dilaga ovunque, poiché in ogni caso, chiunque creda o pensi di essere una Strega senza possederne i requisiti –o perlomeno la purezza e predisposizione necessarie ad intraprendere un Percorso che porterà, un giorno, a poter accogliere amorevolmente questo nome- evidentemente dimostra di non conoscere nemmeno il vero ed originario significato della parola, ed inoltre svilisce enormemente tale termine ‘adattandolo’ alla propria persona totalmente indegna di portarlo, come purtroppo in questi tempi accade abitualmente, soprattutto all’interno delle realtà neo-pagane. Sarebbe più semplice e corretto, nonché onesto e veritiero, sentirsi per ciò che più naturalmente si è, ovvero dei Viandanti che percorrono gli infiniti Sentieri magici -scegliendo quelli più congeniali al proprio essere- alla ricerca della Consapevolezza, della Bellezza, della Verità dell’Anima Antica, e quindi della Grande Madre naturale e del Suo Ventre d’eterna Armonia.

* Citazione da Davide Melzi, La Via dello Sciamanesimo boreale, Edizioni della Terra di Mezzo, Milano, 1996, pag. 68
Il tempio della Ninfa

domenica 29 dicembre 2013

La Stregoneria

LA STREGONERIA
La stregoneria è sempre stata una religione di poesia, non di teologia. I miti, le leggende e gli insegnamenti sono visti perlopiù come metafore di “ciò che non può essere detto”, di quella realtà assoluta che le nostre menti limitate non potranno mai conoscere appieno. I misteri dell'assoluto non possono mai essere spiegati, solo sentiti o intuiti. I simboli e gli atti rituali vengono usati per generare stati alterati della coscienza, nei quali vengono rivelate intuizioni che vanno al di là delle parole. Quando parliamo dei “segreti che non possono essere rivelati”, non vogliamo dire semplicemente che ci sono regole che ci impediscono di parlare liberamente; vogliamo invece dire che la conoscenza interiore non può assolutamente essere espressa a parole; può essere trasmessa solamente tramite l'esperienza, e nessuno può decretare che tipo di intuizione una persona possa trarre da una determinata esperienza. (…)*
E’ anche considerata un insieme di pratiche magiche e rituali antichi o personali, ma questo
termine nel corso dei secoli ha assunto diverse valenze negative collegata a forze occulte e etichettate in maniera dispregiativa.
Dal punto di vista del Neopaganesimo la stregoneria è un termine usato per indicare quelle pratiche antichissime, soprattutto di origine rurale, che sopravvissero all'avvento dei monoteismi ed all'estirpazione violenta ,massacrante e perseguitata degli antichi culti pagani.
Il primo e negativo significato di stregoneria è stato usato nell’Alto Medioevo dalla chiesa che considerava e purtroppo, considera tuttora, che chi pratica la stregoneria è incontatto con Satana. In realtà la stregoneria è la celebrazione della Natura attraverso una esaltazione del culto della Dea Madre, è un culto che rispetta e usa con consapevolezza le proprie energie e quelle di terra, acqua, fuoco, aria, luna, sole.
(Le figlie dell'Antica Religione)
Note

Starhawk “La danza a spirale”