martedì 23 dicembre 2014

L'intimità sacra come riflesso della Natura

L'intimità sacra come riflesso della Natura

Nella sua infinita bellezza, la Grande Madre si manifesta in moltissime forme, tante delle quali ritraggono la splendida natura della donna. Camminando in un luogo naturale, può a volte accadere di incontrare un particolare albero, o una sorgente d’acqua cristallina, o dei succosi e dolcissimi frutti, o ancora semi, fiori, rocce e altre manifestazioni naturali, che portano impressa l’immagine dell’intimità femminile, suggerendo, ancora una volta, la sua immensa sacralità.

Le fotografie che seguono sono solo alcuni piccoli esempi di questa dolce e potente verità.
Provate ad osservarle a lungo, soffermandovi su quella che vi chiama, che vi commuove o vi coinvolge di più. Mentre la guardate, sentitevi simili a ciò che ritrae. Prendete coscienza che essa è come la superficie di uno specchio, che vi mostra il riflesso della forma più pura, spontanea e magica, della vostra yoni. Il riflesso di ciò che è nascosto anche in voi, presente e pulsante nel vostro centro e pieno della stessa segreta magia.

Sedetevi per terra, nella vostra stanza preferita oppure in un luogo naturale come può essere un giardino, un bosco, la comoda base di un albero, la spiaggia, o un prato di montagna, e rilassatevi.
Rievocate nella memoria la foto della yoni naturale che più vi attrae – o createne una mentalmente come preferite – e immaginate che essa sia la vostra stessa yoni.
Se la foto mostra una sorgente, sentitevi roccia, terra, acqua e morbidissimo muschio. Sentite l’acqua che scorre fuori dal vostro grembo, attraverso l’apertura a mandorla della vostra intimità, e disseta le piante e gli animali, cantando la sua musica fatta di note cristalline. 
Se la foto mostra una yoni impressa in un albero, sentitevi quell’albero. Sentitevi forti e rigogliose d’estate, o quiete e silenziose d’inverno. La yoni formata nel legno è la vostra yoni, il vostro corpo si protrae verso il cielo, le vostre braccia sono piene di foglie, i vostri capelli ondeggiano mossi dal vento.
Se la foto mostra un seme, sentitevi quel seme, un chicco minuscolo pieno di forza generativa e vivificante, traboccante della magia di germinazione, nascita, crescita, fioritura e fruttificazione.
Se la foto mostra una grotta, un fiore, una roccia, o innumerevoli altre manifestazioni naturali puramente femminili, osservate voi stesse attraverso di esse, specchiatevi in quelle immagini, e sentitevi uguali a ciò che mostrano, lasciandovi ispirare dalla natura e offrendovi ad essa completamente.

Quando volete, tornate lentamente in voi stesse, e sentitevi semplicemente donne. Donne integre formate nella bellezza, nella forza e nell’armonia. La vostra sacra yoni è fatta di morbida carne rosata e vibrante, ma contiene la magia dell’acqua, delle rocce, delle foglie, del muschio, delle piante, delle sorgenti, del mare, delle grotte, e di tutte le altre purissime manifestazioni naturali. 
Soffermatevi su questo pensiero e su tutti quelli che sorgeranno in voi finché lo desiderate, sentite il vostro intimo che vi parla dentro e godete della magia che questa consapevolezza dona al vostro cuore, alla vostra pancia e alla vostra anima.

Testo di Violet il tempio della Ninfa. È concessa e incoraggiata la diffusione, specificando sempre il nome dell'autrice e la fonte. Grazie.

Il Cerchio delle Donne

Il Cerchio delle Donne

Le donne riunite insieme, connesse alla natura divina e piene dell’amore della Madre antica, emanano una magia travolgente, e si diceva fossero capaci di incantare e di incantarsi, di ispirare e di ispirarsi, portando luce e bellezza ovunque posassero i loro passi.

Questo piccolo rito collettivo potrebbe essere un aiuto per ricominciare a percepire la magia delle donne riunite, avvicinando le une alle altre in una sorellanza che supera i limiti del proprio vissuto, e che conduce al divino Cerchio femminile, la danza corale foriera di benedizione, rinascita e felicità.

Riunitevi in una stanza all’interno della quale vi sentite a vostro agio, al sicuro, protette e tranquille. Nel momento in cui vi accedete, lasciate che le vostre tensioni, i vostri problemi, i pensieri e tutto ciò che concerne il lavoro, i rapporti di coppia e le problematiche attuali restino fuori. Liberatevene senza ripensamenti, lasciateli cadere come un peso inutile che vi appesantisce e vi allontana dal vostro centro.
Accendete se vi piace un bastoncino di incenso e alcune candele, e allietate l’aria con una musica dolce, o ritmata, composta da pochi strumenti primitivi come i flauti, i tamburi, i sonagli o ciò che preferite. Dev’essere una musica che parla alla vostra pancia, che vi apre e vi predispone alla condivisione, all’ascolto, all’offerta di voi stesse e dell’amore che sentite nel cuore e nell’anima.
Se volete potete fissare alcune candele su un supporto rotondo resistente al calore – un piatto o una ciotola di terracotta – mettendolo al centro della stanza. Sarà il vostro fuoco antico, che sostituirà quello che un tempo veniva acceso nei templi delle nostre Antenate.

Quando siete pronte, sedetevi in cerchio intorno al fuoco con le gambe incrociate, o in una posizione nella quale siete comode. Concentratevi sul vostro ventre e, soprattutto, sulla vostra yoni. Sentitela radicata alla terra, aperta, offerta, vibrante e viva. Potreste sentire delle buone energie che vi circolano all’interno, come un calore diffuso, un formicolio leggero che sale verso l’alto, un languore che vi rende amabili e che vi fa sorridere. Sono tutte percezioni sacre femminili, che se vengono covate, coltivate e ripetute molte volte possono renderci consapevoli e centrate in noi stesse, ovvero nella nostra parte più vera e profonda.
Rimanete in questo stato d’essere per diversi minuti. Quando sentite la chiara percezione della vostra intimità, alzatevi in piedi e prendetevi per mano. 
Osservatevi l’una con l’altra. Siete tutte espressioni diverse della Natura, e non c’è nulla in voi che non ritragga la bellezza divina femminile. Sentite voi stesse e le altre come donne bellissime, ognuna con le sue particolarità, come tanti fiori diversi che crescono nei prati, come tante foglie che fremono sui rami degli alberi, come tante gocce di pioggia che dissetano la terra, o come le fiamme libere e selvagge di un fuoco antico.
Superate le differenze o i personalismi che vi separano, apritevi le une alle altre e sentitevi semplicemente donne e sorelle, figlie della stessa Madre antica, parti di lei e del suo Amore.

Seguendo il ritmo dei flauti, dei tamburi, dei sonagli o degli altri strumenti della vostra musica, camminate in cerchio intorno al fuoco delle candele. In questo modo emanerete i buoni influssi della vostra intimità, del vostro corpo e della vostra anima.
Continuate così finché lo desiderate, e quando vi sentite piene della vostra stessa emanazione condivisa lasciatevi andare alla gioia!
Se volete giocate insieme, danzate da sole o a coppie, riunitevi di nuovo nel cerchio, scherzate, cantate e ridete… ridete moltissimo! Il riso è una delle magie più grandi, e nei tempi antichi esistevano divinità del riso che ispiravano l’estasi del riso e che potevano essere sentite dentro di sé abbandonandosi senza limiti a una libera e prorompente risata!

Quando sentite che siete piene di gioia spensierata, di bellezza e amore, e che avete ritrovato in voi una piccola eco della magia delle donne, potete chiudere il rito.
Se volete, mangiate e bevete. Se avete portato dolci, biscotti, acqua fresca, infusi di erbe o altri cibi semplici, consumateli insieme.
Offrite, condividete, regalate!

Quando tornerete a casa, potrete covare ancora a lungo le belle sensazioni vissute, concentrandovi spesso sul magico Cerchio delle Donne e sulla vostra sacra yoni
Ascoltate la sua voce e portate la sua magia ovunque andiate

Alcuni consigli: indossate abiti morbidi e comodi, che vi lascino libere nei movimenti e nella percezione di voi stesse. Gonne ampie e lunghe, o corte e sbarazzine, oppure pantaloni di cotone morbido, andranno benissimo.
Se ve la sentite, potete ritirarvi poco prima del rito e togliere la biancheria intima. In questo modo proverete una percezione ancora più forte e libera della vostra intimità.

Coloro che hanno già fatto pratiche simili, che si sentono a proprio agio e che non provano nessun tipo di imbarazzo, ma che al contrario provano piacere e gioiosa libertà nel fare questo, possono svolgere il rituale completamente nude. È però importante che il tutto venga fatto in maniera spontanea e del tutto desiderata. Nessuna forzatura, nessun disagio.
Se siete indecise, ma una parte di voi molto profonda prova una sorta di entusiasmo e di gioiosa aspettativa al pensiero di svolgere il rito in questo modo, provate a darle ascolto… potreste scoprire un modo nuovo e molto più libero di essere donne e sorelle.

Prima del vostro raduno potete preparare un buon infuso con la Miscela di Erbe della Luna, e offrirlo durante il banchetto:( La Miscela di Erbe della Luna è un composto di particolari erbe selezionate per accentuare la Femminilità, per mettersi in sintonia con essa e per armonizzarsi con il Sacro Femminino interiore.
Le erbe scelte sono adatte allo scopo sia dal punto di vista erboristico, sia perché strettamente legate al Femminile ed ai suoi attributi anche da un punto di vista sottile e magico, e sono quindi erbe simbolicamente associate alla Luna, a Venere e agli elementi della Terra e dell'Acqua.
Sono erbe femminili e rilassanti, che apportano Serenità, Armonia, Amore e Pace interiore.
Ingredienti per la Miscela

* 1 parte di fiori di ibisco
* 1 parte di salvia 
* 1 parte di malva
* 1 parte di lavanda
* 2 parti di melissa
* 2 parti di verbena odorosa
* 2 parti di foglie di mora
* 3 parti di mela essiccata
* 4 parti di petali di rosa
La maggior parte degli ingredienti sono facilmente reperibili in una buona erboristeria.
Le mele essiccate invece si possono preparare facilmente a casa, tagliandole a rondelle fini e mettendole per qualche giorno sopra il termosifone, oppure nel forno alla minima temperatura (circa 40/50°c) finché saranno completamente secche.
Per preparare la Miscela di Erbe della Luna in modo magico e speciale potete accendere una candela del colore adatto e poi mettere le erbe essiccate in una ciotola di legno, mescolandole dolcemente, spezzettandole con le mani e odorandone l’intenso e inebriante profumo.
Mentre mescolate, infondete alle erbe una buona energia di Amore, Armonia e Serenità, sentendole colme di queste virtù sottili e risplendenti di una tenue e dolce luce rosata. Quando le sentite pronte, mettetele in un vasetto di vetro ben chiuso.
Questa Miscela può essere utilizzata in diversi modi, e principalmente come tisana da bere durante il ciclo mestruale, oppure ogni qualvolta ci si vuole ri-armonizzare con la propria Femminilità profonda, così come ogni volta che si sente il bisogno di rilassarsi e rasserenarsi;
In questo caso si può prendere un cucchiaino di composto e lasciarlo in infusione in una tazza di acqua bollente per 10-15 minuti, addolcendo a piacere. 
In alternativa la Miscela può essere utilizzata come incenso da bruciare su un carboncino, oppure come profumata imbottitura per sacchetti magici e bamboline.)

Durante i vostri piccoli riti femminili, le meditazioni e il Cerchio, potete tenere accanto a voi dei simboli e degli oggetti – possibilmente fatti sempre di materiali naturali, come l’argilla, il legno, stoffe di cotone, e così via – che vi parlino alla pancia e vi ispirino sensazioni armoniose.
Questa splendida scultura creata da Debbie Berrow, per esempio, racchiude in sé l’essenza del rituale di riunione fra donne, nonché lo spirito che un tempo riuniva tutte le donne di ogni luogo del mondo e che faceva sentire loro tutte sorelle, plasmate insieme a formare il meraviglioso corpo della Madre antica: Gathering hearts 
Se volete potete procurarvela e tenerla accanto mentre svolgete le pratiche.

Sul sito dell’artista potrete trovare moltissime altre sculture dedicate alla Dea e alla Donna: Bell Pine Art Farm
Testo di Violet. È permessa e incoraggiata la diffusione, specificando sempre il nome dell'autrice e la fonte. Grazie.
Il tempio della ninfa

Le tredici Lunazioni


LE TREDICI LUNAZIONI

I LUNAZIONE
(Indicativamente comprende, o segue di pochi giorni, la festività di Samhain - 31Ottobre/1 Novembre) 

Luna del Calderone
Luna della Grotta, Luna della Vecchia, Luna della Strega, Luna Divoratrice

La prima lunazione segna la fine di un ciclo e l’inizio di uno nuovo, e corrisponde al periodo della discesa, il viaggio simbolico e iniziatico che ci porta all’interno di noi stesse.
È una discesa nel buio, nella grotta uterina della Grande Madre, nel grembo materno, ombroso, umido e fecondo. Al suo interno ci troviamo dinnanzi alla Vecchia Saggia, l’anziana Strega dai capelli scarmigliati che ci smembra e ci divora, ovvero ci fa bollire nel suo magico Calderone dal quale usciremo rinate, rigenerate e risvegliate a noi stesse.
Questa luna è simbolicamente una luna umida, legata all’umidità della terra e del grembo, alla pioggia, alla nebbia e agli umori femminili.

Durante questo ciclo ci concentriamo in noi stesse, impariamo a percepire la magia nel nostro grembo come grotta d’amore e mistero.
Una bellissima filastrocca che ogni donna può cantare o ripetere durante questa lunazione, magari illuminata da una candela bianca e concentrata sul proprio grembo, è quella composta da Ada d’Ariès nel suo libro La casa delle Donne dagli occhi luminosi:

Ora concentrati sul calderone
e senti dentro le cose buone,
le cose buone e tanto belle
che ci rendono tutte sorelle.
Le cose belle che fan sognare
e per il cielo fanno volare
fuori dal mondo, via dal dolore
fino al grande sogno d’amore.
Il sogno bello, il sogno grande
ove entra solo chi è amante
perché ha svegliato nel calderone
col fuoco dolce le cose buone.
Il sogno bello che fa volare
sol chi s’è fatto sacrificare
all’antica Madre del mondo
per far con lei un gran girotondo.”

Divinità: la Dea che incarna l’aspetto oscuro dell’Armonia, la Vecchia, la Strega delle fiabe, Colei che Smembra e Divora, la Lupa, Cerridwen nel suo aspetto di Divoratrice e Signora del Calderone
Colori: nero, grigio
Erbe e Alberi: Sambuco, l’Albero legato agli spiriti del mondo sottile che dona la Vista animica; il Melo, l’Albero di Avalon e di tutte le magiche soglie che conducono all’oltremondo. 
Elementi: Acqua, Terra e Fuoco
Simboli: il Calderone, le Zanne, la Grotta
Attività: Dedicarsi alla presa di coscienza della magia del proprio grembo; Pulire la propria Casa come se fosse il centro di noi stesse, abbandonando tutto ciò che non ci serve più; Trascorrere del tempo al buio, o alla sola luce di una candela, per vivere ancora più profondamente i misteri della discesa; Prepararsi ad accogliere il cambiamento e la trasformazione, ad offrirsi completamente alla vecchia Divoratrice, essere disposte a farsi smembrare e rigenerare da lei, ovvero sacrificare quelle parti di noi che non ci permettono di procedere lungo il cammino

* II LUNAZIONE
(Dicembre)

Luna della Filatura
Luna dell’Agrifoglio, Luna della Nuova Luce, Luna della Lunga Notte, Luna del Focolare, Luna della Lana, Luna della Berta, Luna delle Fate della Fortuna

La seconda lunazione solitamente cade vicino al solstizio d’inverno e si sviluppa durante le notti più lunghe, fredde e sterili dell’anno. Allo stesso tempo è proprio nel momento di maggiore oscurità che la scintilla della nuova luminosa vita viene accesa dalle Portatrici di Luce, le candide Dame del Natale che giungono dalla fitta foresta coronate di abete, agrifoglio e candele ardenti e distribuiscono i regali in ogni casa.
Il tiepido sole comincia il suo lungo viaggio crescente, mentre la luna veglia sulle nostre lunghe notti innevate.

Durante questa lunazione scambiamo doni di luce e pensieri luminosi con le persone che ci sono care. Nelle gelide sere nevose, ricordiamo e onoriamo con amore le Dame del Natale e le Fanciulle della Luce Nascente, della Fortuna e del Destino, come la Berchta, Madama Holle e Lucia, da sempre legate al periodo solstiziale e ai cosiddetti Dodici Giorni di Natale.

Divinità: Berchta/Berta, Frau Holle nel suo aspetto di nonnina dalle lunghe zanne che, sbattendo il suo piumone fa nevicare sulla terra; Lucia, le Dame del Natale, Zia Arie (Tante Arie), la Befana 
Colori: oro, argento, verde, rosso, bianco
Erbe e Alberi: Quercia, Agrifoglio, Abete, Zenzero, Cannella, Cardamomo, Arancio 
Elementi: Fuoco, Acqua
Simboli: la sacra Filatura, la sacra Tessitura, la Lana, il Focolare sempre acceso, centro luminoso della nostra Casa
Attività: Scambiarsi Doni e Pensieri di Luce; Leggere le antiche Fiabe davanti al Focolare; Esprimere, da sole o fra sorelle, i propri Desideri e bruciare i foglietti nel fuoco del caminetto; Preparare dolci e biscotti speziati, offrendone una parte agli animali del bosco

III LUNAZIONE
(Gennaio)

Luna della Neve
Luna Fredda, Luna del Ghiaccio, Luna del Sonno, Luna del Silenzio, Luna delle Dame Bianche

Questa lunazione si sviluppa nel momento più gelido dell’anno, e rappresenta quindi un periodo di riposo, silenzio, meditazione e sogno. 
Con cura si riordina la casa dopo la fine delle festività solstiziali e si può dedicare del tempo al sonno e all’osservazione della morte apparente in cui giace la natura, che pur tuttavia sta per svegliarsi.
Durante questa luna si sperimenta l’immobilità e si coltiva il calore, dedicandosi all’offerta di cibo agli animali del bosco, che si trovano in difficoltà.

In questo periodo lunare possiamo apprendere nuove storie e ad onorare le Madri dell’Inverno, ovvero le Regine delle Nevi e del Ghiaccio, le Fanciulle delle Vette innevate, Madama Holle nel suo aspetto di Donatrice del sacro Gomitolo di Lana Bianca, la cui memoria sopravvive all’interno delle vecchie fiabe e delle tradizioni popolari.

Divinità: le Regine delle Nevi, La Samblana, Cailleach Bheur, la Vecchia del gelido inverno, le Fanciulle dei Ghiacciai
Colori: bianco, azzurro ghiaccio 
Erbe e Alberi: la Stella alpina
Elementi: Aria, Acqua
Simboli: la Neve, il Gomitolo di Lana Bianca che non si esaurisce mai, il Sentiero di Ghiaccio che porta alla Vetta della Montagna
Attività: Lavorare la lana candida come la neve per confezionare uno scialle, un caldo maglione, un mantello o una sciarpa, considerando quella lana un dono della buona Dama Holle; Contemplare il significato del raggiungere la Vetta, affrontando ghiacci e tormente solo per pervenire al bianco regno della Regina delle Nevi; Nutrire gli animali del bosco con tortine, semi e impasti (margarina o lardo) grassi e calorici 

IV LUNAZIONE
(Febbraio)

Luna del Latte
Luna Immacolata, Luna Bianca, Luna del Risveglio, Luna del Bucaneve, Luna del Grembo, Luna dei Semi, Luna della Fiamma Perenne, Luna della Bambina Bianca

Questa è una lunazione legata alla purezza, ai primi segni visibili del risveglio di tutta la natura, e dunque alla forza che necessita la prima emersione, quando le foglie dei bulbi bucano la dura superficie della terra e i semi si preparano a schiudersi. 
Questa luna ci parla dell’innocenza e della gioia dell’infanzia, e ci ricorda di prenderci cura e di amare moltissimo la nostra Bambina interiore, che va sempre mantenuta viva e felice dentro di noi. 

Per armonizzarci con le energie di questo ciclo lunare possiamo indossare abiti bianchi, accendere candele bianche e bruciare foglie di salvia dal grande potere purificante. 
La nostra attenzione si volge verso le misteriose Custodi della Fiamma Eterna, che negli antichi templi mantenevano il fuoco sempre acceso, vegliandolo e alimentandolo giorno e notte; insieme a loro, onoriamo la Dea Bambina e la splendente Brighid, Signora del Risveglio, del Fuoco, del candido Cigno e degli Agnelli.

Divinità: la Dea Bambina, la Custode della Fiamma nell’antico tempio circolare, Brighid nel suo aspetto di Signora del Fuoco Magico, della Neve, del Cigno e del Risveglio; Bride, la Sposa Bianca; la Fanciulla dei Bucaneve; Rosaspina, la Fanciulla Dormiente che sta per destarsi
Colori: bianco, rosso
Erbe e Alberi: Bucaneve, Croco, tutte le piante da bulbo, la Salvia, la Betulla
Elementi: Acqua, Terra 
Simboli: il Latte, la Fiamma ardente, i Semi, gli Agnelli, il Cigno
Attività: Accendere ogni sera uno o più ceri o candele bianche, fino al giorno della festività di Imbolc, che cade vicino a questa lunazione o al suo interno; Preparare dolci e pietanze con il latte; Vestirsi di bianco o con ornamenti che richiamano la purezza, la neve, l’innocenza; Dedicare del tempo a concentrarsi sul proprio grembo, provando a percepire l’antico Fuoco delle Donne, che può essere acceso e mantenuto caldo e luminoso; Rilassarsi con bagni caldi e profumati, per eliminare dal nostro corpo e dalla nostra anima tutte le impurità accumulate durante l’inverno; Lavorare l’argilla per dar forma a statuette femminili ispirate a quelle delle nostre antenate

V LUNAZIONE
(Marzo)

Luna dei Boccioli
Luna dei Germogli, Luna delle Gemme, Luna della Crescita, Luna della Primula, Luna dell’Aurora

Durante questa lunazione la primavera inizia a mostrarsi in tutta la sua delicata bellezza. I germogli lucidi e carnosi spuntano dai rami degli alberi e dolcemente si schiudono sotto ai primi tiepidi raggi solari. L’alba luminosa colora il cielo e la luce del sole abbraccia la terra e la feconda.
Ovunque si manifestano nascita e crescita, vegliate e incoraggiate dal magico potere di questa luna.

In questo ciclo e durante tutto il periodo primaverile di emersione e fioritura, onoriamo la crescita e la fioritura, ovvero la Vergine Fiorita, la giovane e bellissima Fanciulla dei Fiori e dei Germogli, alla quale offriamo fiori freschi e acqua purissima.

Divinità: la Vergine Fiorita in tutte le sue forme, Blodeuwedd, Viso di Fiori, nata da molti tipi di fiori; Borina, la figlia dell’albero e di ventisette tipi di fiori montani; la Donna-Fanciulla che comincia a Sanguinare
Colori: verde, giallo, bianco, rosa, azzurro, lilla e tutti i colori della primavera
Erbe e Alberi: la Primula, la Violetta, i Fiori di Blodeuwedd e di Borina
Elementi: Terra, Aria, Acqua
Simboli: i primi Fiori, l’Alba luminosa, i carnosi Germogli
Attività: Coltivare piante e fiori, travasandoli e concimandoli naturalmente; Fare bagni di luce mattutina, ovvero lasciarsi illuminare dall’Alba, accogliendo la sua luce benedetta portatrice di Vita e Gioia; indossare abiti dei colori della primavera e coltivare la spensieratezza fanciullesca, la verginità arcaica e la leggerezza d’animo

VI LUNAZIONE
(Aprile)

Luna dei Fiori
Luna Fiorita, Luna della Vergine dei Fiori, Luna della Lepre, Luna delle Uova, Luna dell’Arcobaleno, Luna Profumata

In questo ciclo lunare la fioritura è nel suo massimo rigoglio, i fiori bianchi e rosa colorano gli alberi da frutto e incantano la terra con i loro profumi e la loro bellezza delicata e gentile. Le uova si schiudono, i cuccioli giocano vivaci nei prati e nei boschi, e lepri escono dalle tane a tarda sera.
Colei che porta la nascita vive in ogni alba luminosa e onoriamo la sua presenza anche sotto ai raggi di luna, che propiziano la fioritura e la germinazione.

Durante questa luna trascorriamo del tempo in mezzo ai fiori e agli aspetti più vivaci e gioiosi della divina Fanciulla, lasciandoci insegnare da lei ad essere libere, vergini, gioiose e vivacemente spregiudicate.

Divinità: la Dea dell’Alba Eostre/Ostara, la Donna Lepre
Colori: verde, giallo, rosa, celeste, bianco
Erbe e Alberi: Narciso, Mandorlo, Pesco, Prugnolo e tutti gli Alberi da Frutto fioriti
Elementi: Aria, Terra, Acqua
Simboli: la Lepre Lunare, le Uova, i Cuccioli
Attività: Colorare le uova con tutti i colori dell’arcobaleno; Passare lunghi momenti in compagnia di piante e fiori; Osservare la vivacità giocosa e la gioia spensierata dei cuccioli e dei bambini e cercare di coltivarle e di riconoscerle anche dentro di sé.

VII LUNAZIONE
(Maggio)

Luna dell’Amore
Luna degli Amanti, Luna del Nettare, Luna della Passione, Luna languida, Luna Rossa

Questa lunazione solitamente si sviluppa vicino alla festa di Beltane e rappresenta l’unione magica e amorosa fra il femminile e il maschile, che rendono la terra feconda e fruttifera, radiante amore e gioioso languore. Il fuoco e l’acqua si uniscono e creano acqua di luce e calore, il più potente filtro della fecondità naturale.

Durante questo ciclo lunare onoriamo le Dee dell’Amore e l’Amore divino, le cui eco si rispecchiano nell’amore che unisce tutti i veri amanti. Grazie alle divinità amorose e languide impariamo a ritrovare la nostra natura di donne complete, ovvero madri e amanti allo stesso tempo, senza la separazione tipica patriarcale che divide e allontana la maternità dal potere seduttivo e selvatico. Questa disunione viene ricucita e guarita dal messaggio d’amore delle Dee d’Amore e Bellezza, che ci invita a lasciarci alle spalle limiti e imposizioni e ad amare in totale libertà.
Questa è una luna che ci libera nell’Amore, che ci rende di nuovo libere e gravide d’Amore.

Divinità: Olwen, la Fanciulla Scarlatta; Rhiannon nel suo aspetto di languida e bellissima Amante, le Vergini arcaiche, Blodeuwedd nel suo aspetto di Fiore lussurioso grondante di dolcissimo nettare; la Donna che Sanguina
Colori: rosso, rosa
Erbe e Alberi: tutti i Fiori che richiamano la forma della Vulva Fiorita, umida, dolcissima e piena di nettare e rugiada illuminata dal Sole
Elementi: Acqua, Fuoco
Simboli: la sacra Vulva Fiorita, gli Umori delle Donne e dei Fiori, la Farfalla che richiama la forma della vulva e dell’utero, la Falena notturna che protegge l’unione degli amanti alla luce della luna
Attività: Amarsi, in tutte le forme più spontanee e naturali; Ricercare nei fiori il riflesso della propria sacra vagina e sentirla simile ad essi, pura e libera, donata solo a chi lo merita; Raccogliere l’Acqua di Luce, nata dal connubio di Acqua e Sole, e offrirla alla Terra per renderla ancora più fertile e fiorita

VIII LUNAZIONE
(Giugno)

Luna delle Lucciole
Luna delle Fate, Luna delle Api, Luna delle Melisse, Luna del Miele, Luna del Sogno 

Questa lunazione spesso si sviluppa vicino al solstizio d’estate, quando le Fate danzano sotto i suoi raggi d’avorio, le lucciole illuminano le radure segrete e gli usignoli intonano i loro magici canti notturni.
La Natura è in gran fermento, rigogliosa e verdeggiante si prepara alla fruttificazione, mentre le api melisse, durante i giorni caldi e luminosi, si prodigano nella ricerca dei fiori più dolci e succosi, servendo amorevolmente la loro Regina nel cuore ambrato dell’alveare. 

Sotto questa luna onoriamo le Fate – secondo il senso antico del termine – e tutte le altre Entità di Armonia che abitano i boschi, le colline e i prati, cercando di sentire questa potente forza vitale e creativa scorrere anche dentro in noi.
Offriamo buoni pensieri alle Dee del Miele e alla figura arcaica di Melissa, che vive sia nell’Ape divina sia in tutte le sue figlie, le quali sono allo stesso tempo le api mellifere e le fanciulle fedeli al culto matriarcale. 

Divinità: la Dea delle Api Melissa e le sue figlie ronzanti, le Fate, le Entità Luminose, la Soreghina, le Figlie del Sole, le Fanciulle spose dei Raggi di Sole
Colori: giallo, arancio, oro
Erbe e Alberi: Rosa, Enotera, Iperico, Gelsomino, Lavanda, Rosmarino, Verbena, Papavero, Timo, Trifoglio, tutti i Fiori che si offrono alle Api e quelli cari alle Fate, come la Campanella, la Digitale, la Felce e tante altre 
Elementi: Aria, Fuoco
Simboli: l’Ape Regina, le Api mellifere, il Miele, le Lucciole
Attività: Osservare le api e lasciarsi ispirare dalla vita dell’alveare per ritrovare un modo d’essere matriarcale e sororale; Preparare dolci e ricette medicamentose con il miele; Cercare un luogo ancora frequentato dalle lucciole e lasciarsi incantare dal loro volo luminoso; Onorare la festa di mezz’estate con fuochi, candele e gioiosa condivisione.

IX LUNAZIONE
(Luglio)

Luna delle Erbe
Luna della Rugiada, Luna delle Acque, Luna degli Uccelli, Luna del Canto

Il tempo in cui splende questa luna è quello in cui l’energia creativa è nel pieno della sua forza. In natura tutto cresce e matura, le piante sono verdi e rigogliose e i frutti cominciano a raddolcirsi. Questa luna porta creatività e ispirazione, invitando a far fruttificare ciò che nasce nell’interiorità e a portarla alla luce. Allo stesso tempo, però, impariamo a pazientare, ovvero a ponderare il giusto tempo per ogni cosa: ci saranno momenti in cui sarà bene cogliere il frutto già maturo, senza farlo marcire, e momenti in cui bisognerà attendere che raggiunga la sua pienezza.
Questa lunazione è anche la più indicata per la raccolta delle erbe aromatiche e medicinali, che potranno essere usate fresche oppure essiccate per preparare tisane, incensi, oleoliti, creme, tinture, e così via.

Nel corso di questa luna onoriamo la Dama Verde in tutte le sue manifestazioni, specialmente quelle in cui appare come guida nel rigoglio dei boschi illuminati dal sole, dove, in groppa al suo cavallo bianco come la schiuma del mare, conduce lungo il sentiero che porta alle magiche terre sempreverdi. 

Divinità: la Dama Verde, Rhiannon nel suo aspetto di luminosa Conduttrice verso il reame fatato che si nasconde nel cuore delle verdi colline; la Regina delle Fate che guida verso il verde giardino; le Fanciulle del Muschio, le Ninfe dei Boschi, dei Ruscelli e dei Laghi.
Colori: verde, oro, verde acqua
Erbe e Alberi: tutte le erbe aromatiche
Elementi: Terra, Fuoco, Acqua
Simboli: il Sentiero verde, il Giardino segreto, la candida Giumenta dal manto luminoso
Attività: Indossare abiti o scarpe verdi come quelli che la leggenda vuole portassero coloro che avevano visitato il regno della Regina delle Fate; cogliere le Erbe e dedicarsi alle loro preparazioni; cercare lungo i Sentieri boschivi le tracce da seguire, per raggiungere stati di ispirazione e consapevolezza forse donate dalla Dama Verde; onorare gli Alberi e lasciar Doni per le Dame Verdi che li abitano, insieme a buone offerte di cibo per gli animali.

X LUNAZIONE
(Agosto)

Luna delle Antenate
Luna del Raccolto, Luna delle Madri, Luna Dorata, Luna dei Frutti, Luna del Grano, Luna dei Cereali, Luna del Pane, Luna dell’Ebbrezza, Luna dell’Abbondanza

Questa lunazione si manifesta intorno alla Festa del Raccolto e delle Madri, e spesso la comprende.
Durante il suo tempo si celebrano tutte le manifestazioni della Terra feconda e generosa, ovvero materna, abbondante, nutritiva e amorevole. È il momento del grande raccolto, della mietitura, ovvero di ciò che dal taglio e dalla morte dei vegetali porta al nutrimento e quindi alla nuova vita. In particolare è un momento simboleggiato dai sacri cereali, che serbano i misteri della vita-morte-vita, e che possono essere utilizzati per preparare sia il pane, alimento sacro sin dai tempi più antichi, sia alcune bevande fermentate che possono inebriare e portare a stati d’essere estatici. 

Nel corso di questa luna onoriamo il raccolto in tutte le sue forme. Con amore ricordiamo e celebriamo la sapienza delle Antenate, le generose Madri del Nutrimento che si manifestano in tutto ciò che è materno e buono, nutriente, dissetante e sono coloro che in principio hanno dato vita a tutti gli uomini. Insieme alle nostre Madri antiche, onoriamo anche il ricordo delle nostre antenate familiari, ancora viventi o trapassate.

Divinità: le Antenate, le Madri del Raccolto, la Signora dei Frutti, Rhiannon nel suo aspetto di Madre generosa, gravida di frutti, cereali e amore; la Fanciulla e la Vecchia del Grano, Branwen nel suo aspetto di Madre d’Amore; Colei che si Sacrifica per dar Nutrimento ai suoi Figli; la Donna Gravida; la Madre dell’Agricoltura Tailtiu, la Regina Medb, Colei che Inebria e conduce oltre la ragione
Colori: giallo, oro, rosso
Erbe e Alberi: tutti i Cereali e gli Alberi da Frutto i cui frutti giungono a piena maturazione durante questo periodo
Elementi: Terra, Fuoco
Simboli: il Pane, la Mietitura, i Covoni di Fieno nei quali poteva nascondersi la Vecchia del Grano, la Birra, l’Idromele
Attività: Preparare il pane usando sia le farine di grano, sia quelle integrali, aggiungendo all’impasto anche vari semi come quelli di girasole, papavero, sesamo, e così via; Trascorrere del tempo nei frutteti in cui gli alberi sono carichi di frutti, dedicarsi alla Raccolta dei Frutti e utilizzarli per preparare marmellate, dolci e sciroppi; Indossare i colori del sole e del tramonto, dei campi dorati e dei frutti maturi; Assaporare le bevande fermentate e abbandonarsi al dono dell’ebbrezza; Onorare il Ricordo delle Antenate divine e di coloro che sono state per noi madri e maestre, e che possono essere legate a noi indistintamente per parentela o per vicinanza spirituale e affettiva

XI LUNAZIONE
(Settembre)

Luna delle Mele
Luna del Mais, Luna di Rame, Luna del Lago Dorato, Luna delle Foglie

Durante questa lunazione il grande raccolto continua, specialmente quello del mais e del riso.
Nei frutteti, i meli sono carichi di dolcissime mele e il loro nutrimento porta pienezza sia al corpo che all’anima. Attraverso i loro semi, il mistero della rigenerazione e del sacro viaggio che porta alle origini si compie ciclicamente.
La raccolta di uva, more e bacche si sostituisce a quella delle castagne e dei funghi, e lentamente entriamo nel tempo del sogno.

In questo periodo ci dedichiamo al mistero del seme, che viene raccolto dai frutti maturi e serbato per le semine future. Al centro di ogni frutto, i semi ci insegnano che nulla finisce, ma ogni cosa rinasce e ritorna in forme simili o diverse. In questo processo di comprensione siamo guidate dalla Dama della Mela e dalla Vecchina dei Semi, Colei che ci insegna a distinguere, a separare e a riconoscere i semi buoni da quelli cattivi. Questo è anche il momento del ciclo stagionale simboleggiato dalla Donna che smette di sanguinare ed entra nella menopausa, ovvero nel tempo della saggezza.

Divinità: la Dama della Mela che compare nei miti e nelle fiabe per guidare verso l’Altromondo, la Vecchina dei Semi, che nelle fiabe chiede di distinguere e separare i semi, la Madre del Granoturco; Colei che Non Sanguina Più; la Maestra, la Regina del Castello delle Vergini, ovvero Colei che conosce e preserva le tradizioni antiche e le trasmette alle giovani fanciulle.
Colori: marrone, giallo oro, arancio, rosso porpora, viola
Erbe e Alberi: le Mele, l’Uva, le More, i Fichi, il Mais, il Riso
Elementi: Terra, Fuoco, Acqua
Simboli: la Mela, i Semi
Attività: Raccogliere i semi e riporli in un luogo sicuro, in attesa della nuova semina, riflettendo sul loro significato e sui nostri semi interiori; Imparare a distinguere i semi profondi, accogliendo l’insegnamento della Vecchina dei Semi; Preparare dolci a base di mele e di altri frutti di stagione e meditare sul significato arcaico della mela, del fico e della melagrana, come frutti della donna e della sacra intimità femminile; Cominciare a risolvere le questioni in sospeso, ovvero chiudere il cerchio laddove ve ne sia necessità; Trattenere gli insegnamenti ricevuti, così da poterli trasmettere agli altri quando sarà giunto il momento. 

XII LUNAZIONE
(Ottobre)

Luna delle Nebbie
Luna del Destino, Luna della Zucca, Luna della Soglia, Luna del Ringraziamento

Con questa luna entriamo completamente nel tempo del sogno, del sonno, dell’ascolto silenzioso, delle terre interiori, ombrose e accoglienti come una grotta antica.
La discesa si compie attraverso la soglia a forma di mandorla della Grande Madre, e un fievole lumicino ci accompagna nella profondità del suo ventre caldo e amorevole, mentre la luna ci guida donandoci un raggio d’argento.
Con questa lunazione il cerchio si chiude, entriamo nelle nebbie, superiamo il velo, ci prepariamo al passaggio da una condizione che si sta concludendo ad una che sta per cominciare.

È il tempo in cui ci dedichiamo a ringraziare per quanto abbiamo ricevuto, ovvero per quanto ci è stato donato e per ciò che è nato dalla nostra coltivazione personale, sia esteriore che interiore. È il tempo in cui abbandoniamo il vecchio per essere pronte ad accogliere il nuovo, con gioia o con dolore, ma pur sempre con amore e comprensione. È il tempo del ricordo, del mantenere viva la Memoria di ciò che è stato, del custodire nel cuore le cose più belle, imparando ad abbandonare quelle brutte.
È il tempo del Taglio da ciò che non serve più, da ciò che reca dolore e non permette di essere libere. Il tempo in cui fluiamo dolcemente e ci abbandoniamo all’abbraccio della Madre.
Dal suo grembo rinasceremo, accogliendo il Cambiamento.

Divinità: la Buona Conduttrice; Arianrhod nel suo aspetto di Signora della Spirale e Dama dei Confini, Guardiana del Cerchio che si Chiude e si Compie; Colei che Innalza le Nebbie, avvicinando o respingendo dal loro mistero; la Madre della Morte, che alla fine del ciclo vitale accoglie nuovamente nel suo grembo d’amore e armonia; la Signora della Soglia, Sheela na Gig
Colori: grigio, arancio, viola scuro, nero, rosso porpora
Erbe e Alberi: le Melagrane, la Zucca, le Rape e i tuberi in generale, che nascono e crescono sottoterra
Elementi: Terra
Simboli: la Soglia a forma di Mandorla, l’ingresso della Grotta, il Lume del Viaggio, le Lanterne vegetali (rape, barbabietole, cipolle, zucche) che un tempo guidavano nella notte, il Cerchio e in particolare la sua Circonferenza; la Nebbia che svela o nasconde, la Spirale discendente
Attività: Rallentare il ritmo delle nostre giornate, cogliendo il più possibile l’occasione per ricordare, ritrovarsi, guarire le ferite rimaste aperte e predisporsi al tempo del sogno; Tagliare, anche poco per volta, tutte le situazioni che portano dolore e appesantiscono, affrontando il dolore della perdita non come fine a se stesso ma come soglia che dà verso una nuova gioiosa luce; Riflettere sul Raccolto che si sta concludendo e Ringraziare per ogni frutto coltivato e ricevuto.

XIII LUNAZIONE

Luna della Tredicesima Fata
Luna Segreta, Luna Nascosta, Luna Velata

Questa misteriosa lunazione si manifesta ogni due o tre anni circa, nel momento in cui la Dodicesima Luna termina molto presto rispetto all’andamento del ciclo stagionale. Per questo è una lunazione che porta equilibrio, ristabilisce l’ordine naturale e rimette le cose a posto, facendo da ponte fra il ciclo lunare che si sta concludendo e quello che sta per cominciare.
È la luna del tempo sospeso, la luna dell’attesa e del ritorno all’armonia originaria.
Durante il suo viaggio dall’ombra alla luce e dalla luce all’ombra, siamo nel cuore del mistero, della magia. Molte potenzialità possono realizzarsi, ciò che è rimasto in sospeso potrebbe risolversi da solo e avvenimenti importanti possono accadere in ogni momento. Per questo prestiamo attenzione a ciò che succede e cerchiamo di cogliere ogni cambiamento, accettando i suoi doni nascosti.
Questa luna ci invita a salire su per una stretta e ripida scala che porta ad una torre dimenticata, dove giace fra polvere e ragnatele un antichissimo filatoio.
Colei che ci accoglie e che governa nel corso di questa luna è la Tredicesima Fata, Colei che giunge inaspettata e porta ad una repentina morte, ad una profonda trasformazione, che altro non è se non ciò che precede una luminosa e gioiosa rinascita.
La Tredicesima Fata ci invita a toccare il fuso, a pungerci il dito e a cadere morte. Nel frattempo ci avvolge nel suo lungo mantello nero e ci culla durante il sonno.

Nel periodo di questa luna onoriamo i vari aspetti della Tredicesima Fata, la Fata Filatrice, la Custode del Fuso pungente, ovvero la Dama Nera, la Donna Ragno che tesse e punge, portando consapevolezza e luminosi risvegli.

Divinità: la Tredicesima Fata, la Dama Velata, la Donna Ragno, le Tre Filatrici, la Dakini che Taglia la testa e risveglia l’anima 
Colori: Nero, Blu notte, Viola, Grigio, Bianco
Erbe e Alberi: le Erbe psicotrope, come il Giusquiamo nero, la Datura Stramonio, la Belladonna, la Mandragora, la Digitale purpurea; l’Amanita Muscaria e i Funghi psilocibinici 
Elementi: Etere
Simboli: il Ragno, il Fuso, il Velo 
Attività: Lasciarsi semplicemente guidare dalla Tredicesima Luna, accogliendo i suoi doni e i suoi insegnamenti; Rimettere le cose a posto dove è possibile

Invocazione della Fata Velata

Fata Velata, Sovrana del Tempio dei Segreti
nel Mare dell’Arcano io getto le mie reti
m’immergerò nella Sapienza delle tue acque antiche
e ascolterò l’oracolo delle Sibille Amiche,
con il tuo aiuto pescherò Fortuna
invocherò le stelle più propizie e chiamerò le Figlie della Luna.
Lo Scrigno dei Misteri la Chiave tua aprirà
vedrò fiorire Amore, trionfar Felicità.
Mi guidi la tua Luce, mi ispiri Saggezza
per leggere nel Fato di Verità certezza.
Le Ancelle tue fedeli mi assistan nell’impresa
con gemme di sapienza coronino l’attesa,
sia chiaro il tuo responso o Fata del Destino,
la pietra che era fango d’incanto sia Rubino
fa’ che il fatato segno l’anima mia comprenda,
la tua parola limpida di Verità risplenda.”

Tratto da Pier Luca Pierini, Rituali e incantesimi della Magia delle Fate, Edizioni Rebis, Viareggio, 2002

La Festa delle Tredici Fate

Alla festa erano invitate le tredici fate.
La prima entrò, portò la tempesta di vento e disse:
“Ho visto la viltà e le oppongo lo sdegno”.
La seconda fata portò con sé pioggia e disse:
“Ho visto la violenza e le oppongo il potere”.
La terza fata portò neve e disse:
“Ho visto la confusione e le oppongo le risate”.
La quarta fata porto gelo e disse:
“Ho visto la menzogna e le oppongo la forza di trasformazione”.
La quinta fata portò ghiaccio e disse:
“Ho visto il tradimento e gli oppongo l’ispirazione”.
La sesta fata entrò, portò pietre e disse:
“Ho visto l’odio e gli oppongo il sapere”.
La settima fata spalancò la porta, portò con sé i raggi della luna e disse:
“Ho visto la stupidità e le oppongo la responsabilità”.
Entrò l’ottava fata, portò la luce del sole e disse:
“Ho visto la distruzione e le oppongo il piacere”.
Con una risata leggera la nona fata aprì la porta e parlò:
“Ho visto la durezza e le oppongo il fluire delle acque”.
La decima fata fece irruzione attraverso la porta e parlò
“Ho visto la paura e porto con me la danza”.
L’undicesima fata entrò e disse:
“Ho visto l’invidia e le oppongo la tenerezza”.
La dodicesima fata entrò e parlò:
“Ho visto la malattia e le oppongo la musica”.
Infine entrò la tredicesima fata e tutte si sedettero a un grande tavolo a forma di triangolo.
“Ho visto la sottomissione, ovunque” disse la tredicesima fata alle sue sorelle. “E ora è tempo di contrapporle la libertà. 

Tratto da Luisa Francia, Le Tredici Lune, p. 125

Note:

1. Sharynne MacLeod NicMhacha, Queen of the Night. Rediscovering the Celtic Moon Goddess, p. 19. Traduzione italiana a cura di Violet

2. Ibidem.

3. Ibidem.

4. In riferimento alla parola “mese”, nel dizionario etimologico leggiamo: “dal latino mènsem per ménesem (…) dalla radice MÂ – misurare – ond’anche il lituano mètas – tempo, anno – e il latino metìri – participio passato mènsum – misurare: quindi “luna”, l’astro che misura, perocché essa fornisse agli antichi la prima volta idea della divisione del tempo; “mese”, il tempo misurato con le fasi lunari.” (Tratto da Vocabolario Etimologico di Ottorino Pianigiani, 1907)

5. La tredicesima luna non deve essere confusa con la cosiddetta Luna Blu, in quanto si tratta di due cose molto diverse. La Luna Blu è infatti la seconda luna piena che talvolta compare all’interno di un unico mese solare, ed è quindi calcolata senza svincolarsi dal calendario solare. In tal senso, appare chiaro che essa abbia poco senso se si vive secondo il ciclo lunare ma può comunque essere festeggiata e onorata se si seguono entrambi i calendari.

***

Il testo è nato dalle ricerche, riflessioni, ispirazioni, sogni e brani del gruppo di studio I Meli di Avalon, e in particolare di Agrifoglio (Silvia Tozzi), Alessandro Zabini, Euphorbia (Elena Ziglio), Fulvia Barberis, Hex (Carmen Della Fontana), Morgwen (Patrizia Curti), Niviane (Rossella Ceccantini), Phoenix (Simona Nava), Syama (Alessandra Perego), Valerie (Valeria Aliberti), Vianne (Miriam Morales), Violet (Laura Rimola), Zia Artemisia (Silvia Tua).
Il testo riassuntivo è a cura di Syama, Vianne e Violet.

Fonti:

La casa delle Donne dagli occhi luminosi, Ada d’Ariès, edizioni della Terra di Mezzo, Milano, 2006
Le Tredici Lune, Luisa Francia, Venexia, Roma, 2011
Queen of the Night. Rediscovering the Celtic Moon Goddess, Sharynne MacLeod NicMhacha, Red Wheel Weiser, Boston, 2005

La Magia della Luna

LA Magia della Luna

Sin dai tempi più antichi, la luna era considerata la splendente regina del cielo notturno, una benefica dama luminosa coronata di mille stelle che governava la vita sulla terra. 
Onorata nei boschi e nelle radure segrete, invocata dolcemente nel chiarore dei suoi raggi materni, lei ascoltava, offriva silenziosi consigli e benediceva coloro che le si rivolgevano, mostrando il mistero della fluidità, del mutamento e dell’eterno ritorno.

Illuminate dai suoi lucenti riflessi, le nostre antenate calcolavano il tempo osservandola nascere, crescere e adombrarsi, e la incidevano sulla superficie di legnetti, pietre e ossa per sapere sempre in quale momento del ciclo annuale si trovassero. Seguendo il suo ritmo naturale, sanguinavano tutte insieme, e nelle loro calde capanne fatte di terra e acqua cantavano alla sua luce e alla sua ombra, che si specchiavano entrambe nel mistero del loro grembo.
Nelle loro antiche preghiere, nel mito e nella tradizione, la luna “era appellata come “glorioso gioiello”, una “conduttrice divina delle nuvole e delle stelle”, “una lampada celeste” la cui luce brilla sul mondo di sotto, e una “fanciulla - regina che governa le maree” .” Sotto questo aspetto lei era “la Ruota d'Argento, una generosa sovrana dei reami celesti che illumina il mondo durante il suo tempo di oscurità, e il cui potere è grande abbastanza da muovere il possente oceano.”
Anche l’origine del suo nome richiama sempre la luce splendente, l’intenso brillare nel cuore dell’oscurità più fitta. La parola “luna”, deriva infatti dal latino lux, ovvero “luce”, simile all’antico slavo luča, che significa “luce, raggio, luna”. In altre lingue il significato appare simile: nell’antico irlandese la candida dama del cielo era chiamata gelach, dove gelsignifica “chiaro, bianco, luminoso, scintillante”. Gelach era dunque “la bianca”, “la luminosa”, “la splendente”. In Galles, invece, è chiamata ancora oggi lleuad e lloer, entrambi termini originati dalla radice indo-europea leuksna, che richiama la lucentezza, il biancore brillante, e appare spesso in relazione alla luna.

La luna è dunque colei che riluce, un luminoso grembo celeste che veglia e protegge, guida e incoraggia. “Divina, luminosa entità che è sempre mutevole, eppure sempre la stessa, è la regolatrice dei cieli notturni, e un lume che rischiara il nostro sentiero.
Come recita una preghiera tradizionale scozzese:
Sacra sia ogni cosa che lei illumina” .”

Uno dei frammenti perduti delle antiche tradizioni femminili era vivere secondo i mesi lunari , e dunque in armonia con la luna. Per questo, uno dei modi per recuperare tali frammenti, ri-membrarli e ricucirli insieme, potrebbe proprio essere quello di ri-armonizzarsi alle lunazioni, prenderne coscienza e tornare a vivere seguendo le loro fasi.
Accostandoci al ritmo lunare, osserviamo che lunazione dopo lunazione l’intero ciclo torna a ripetersi sempre uguale e al contempo sempre diverso. Sempre uguale perché tale è la natura della ciclicità, che è circolare e si ripete regolarmente; sempre diverso perché non esistono regole o confini netti e precisi che scandiscono la sua danza di luci e ombre all’interno di un anno solare completo – ovvero dell’arco di tempo che la terra impiega per fare un intero giro intorno al sole. Alcuni anni solari contengono infatti dodici lunazioni, mentre altri ne contengono tredici. La tredicesima luna, misteriosa e preziosa, compare ogni due o tre anni circa, quando la dodicesima termina molto presto rispetto all’andamento delle stagioni, e si manifesta per ristabilire il giusto equilibrio originario.

Il tempo scorre fluido e rotondo, le lune crescono e calano, si illuminano e si adombrano, ci insegnano a fluire insieme a loro, ad essere morbide e percettive, e ci conducono nel cuore del cambiamento, che pur tuttavia ha origine da una sorgente di armonia perenne e immutabile.
Per cominciare a vivere secondo il ciclo lunare è innanzitutto importante stabilire quando cominci e finisca ogni singola lunazione e quale sia la prima luna dell’anno, così da individuare anche tutte le altre ed essere pronte ad accogliere i loro doni e i loro diversi insegnamenti.
Il momento in cui la luna si adombra e infine sparisce dal cielo è il tempo liminale nel quale il ciclo vecchio giunge al termine e quello nuovo ha inizio. In assenza della luna il tempo si ferma, attende, e infine riprende a scorrere quando nel cielo compare nuovamente la sottilissima falce luminosa. Ogni lunazione inizia dunque nel momento di maggiore buio, durante la fase della luna nuova, e termina con la luna nuova successiva.
La prima luna dell’anno lunare, invece, è indicativamente quella che comincia nel periodo in cui il velo tra i mondi si assottiglia, ovvero nell'arco di tempo che nel calendario solare culmina con la festività di Ognissanti – l’antica Samhain – il 31 ottobre/1 novembre. Per calcolarla è quindi sufficiente individuare quale sia la lunazione che comprende, o comincia pochissimi giorni dopo tale festività, che per gli antichi popoli celtici segnava la fine dell’anno vecchio e l’inizio del nuovo.
Individuata la prima luna, e determinate le seguenti, possiamo iniziare a sperimentare le antiche mensilità lunari e a muoverci in armonia con esse.

Ricominciando a vivere secondo il ciclo lunare, come facevano le nostre antenate, possiamo apprendere l’elasticità, la mutevolezza, la fluidità libera che ci porta a scorrere dentro e fuori noi stesse come l’acqua dei ruscelli, ovvero non solo a vivere il cambiamento ma ad essere il cambiamento, pur senza mutare il centro del nostro essere e rimanendo salde nella nostra essenza naturale.
Tornando in sintonia con la luna impariamo a superare e a infrangere in mille pezzi gli schemi rigidi della nostra razionalità, che ci impediscono di abbandonarci alla spontaneità pura, all’istinto e a tutte quelle buone virtù che appartengono alla natura e alla nostra parte più profonda e vera.
Ascoltando la voce della luna possiamo fluire insieme a lei, sentirla crescere e decrescere nel nostro ventre, parlarle con il linguaggio dell’anima e tornare a percepirla dentro noi stesse, come parte di noi. Una parte sacra ed eterna che ci rende piene, complete, e splendenti di candida luce.

Quelle che seguono sono alcune delle attività che possono aiutarci a entrare in armonia con il ciclo lunare:

* creare un Diario della Luna, sul quale annotare la nostra esperienza del vivere secondo il ciclo lunare;
* calcolare e trascrivere sul Diario della Luna le varie lunazioni dell’anno, partendo dalla prima e aggiornandolo regolarmente con intuizioni, esperienze e osservazioni;
* individuare la propria luna di nascita, che può aiutare a comprendere la propria indole naturale;
* tenere a mente il giorno e la lunazione in cui ci troviamo – per esempio “quarto giorno della dodicesima luna” – considerando anche i giorni lunari oltre a quelli indicati sul calendario solare, e annotarlo al posto della data quando scriviamo sul nostro diario;
* prestare attenzione alle differenti energie delle lunazioni e al modo in cui influiscono su di noi;
* dare dei nomi ad ogni lunazione in base alle sue caratteristiche e al tempo stagionale in cui si sviluppa;
* vestirsi usando colori e simboli associati alla lunazione che si sta vivendo;
* leggere e raccogliere storie, fiabe e miti riguardanti le divinità associate alla luna e alle diverse lunazioni che si manifestano nel corso dell’anno;
* osservare il nostro ciclo mestruale e ascoltare ciò che accade nel nostro ventre in relazione alle fasi della luna;
* osservare spesso la luna, in ogni sua fase, e meditare su di essa;
* festeggiare la luna piena e la luna nuova nel modo che si sente più adatto, magari accendendo candele bianche in occasione dei pleniluni e nere durante i noviluni.

Il tempio della Ninfa

domenica 14 dicembre 2014

L'albero Solstiziale e l'albero di Natale


L'albero Solstiziale e l'albero di Natale

Sono origini molto antiche, quelle che collocano il famoso abete nelle feste del Solstizio d’inverno, ovvero il Natale.
I popoli germanici, lo usavano nei loro riti pagani, per festeggiare il passaggio dall’autunno all’inverno. In seguito era usanza bruciarlo nella stufa, in un rito di magia simpatica (secondo cui il simile attira il simile), in modo che con il fuoco si propiziasse il ritorno del sole.
Fu scelto l’abete perché è un albero sempre verde, che porta speranza nell’animo degli uomini visto che non muore mai, neppure nel periodo più freddo e difficile dell’anno. 
Era un simbolo fallico, di fertilità ed abbondanza associato alle divinità maschili di forza e vitalità. Ecco che addobbarlo, prendeva quindi i connotati di un piccolo rito casalingo che portava fortuna ed abbondanza alla famiglia.
Il Solstizio d’inverno, è il momento in cui la divinità maschile muore, per poi rinascere in primavera. Questo ciclo di morte-nascita, lo si ritrova in moltissime culture, oltre quella cristiana. E’ presente in Egitto, con la morte di Osiride e nel mito di Adone che si evirò proprio sotto ad un pino.

Addobbare l’albero di Natale con le luci, accendendolo di mille riflessi, ricorda il rituale del grande falò dell’abete, che spesso si prolungava fino all’attuale festa della Befana. In alcune popolazioni europee, con il fuoco dell’abete, si bruciava simbolicamente le negatività del passato, e le streghe leggevano nel fuoco i presagi per il futuro.
La tradizione dell’albero prese piede in Italia nel 1800, quando la regina Margherita, moglie di Umberto I, ne fece allestire uno in un salone del Quirinale, dove la famiglia reale abitava. La novità piacque moltissimo e l’usanza si diffuse tra le famiglie italiane in breve tempo.

Molte leggende cristiane sono poi nate nel tempo attorno all’albero di Natale, come quella americana che racconta di un bambino che si era perso in un bosco alla vigilia di Natale si addormentò sotto un abete. Per proteggerlo dal freddo, l’abete si piegò fino a racchiudere il bambino tra i suoi rami. La mattina i compaesani trovarono il bambino che dormiva tranquillo sotto l’abete, tutto ricoperto da cristalli che luccicavano alla luce del sole. In ricordo di quell’episodio, cominciarono a decorare l’albero di Natale. 

Quest’anno, non acquistate alberi vivi, i tempi sono cambiati e non è proprio il caso di far soffrire una pianta per egoismo e piacere personale!

Il cerchio della luna

martedì 9 dicembre 2014

Il Simbolo della Dea )o(

Questo simbolo, nella sua immagine rappresenta la Luna nelle sue fasi 
(crescente,piena,calante) ma è pressochè universalmente riconosciuto nella Wicca come il principale simbolo della Dea.

)O( è un simbolo che rappresenta un molteplicità di concetti. 
La luna come simbolo 1) dei ritmi biologici, 2) dello scorrere del 
tempo ,3) del divenire e 4 )del rinascere

1. Controlla le maree, concide col ciclo mestruale, il periodo delle 
semine: è l'astro che governa la vita e i suoi ritmi.

2. Misura il tempo che passa in modo visibile e ciclico. Alcuni 
calendari erano lunari, anzichè solari.

3. Ha una sua vita, come l'uomo. Come l'uomo nasce , cresce, invecchia 
e muore....

4. .....ma dopo tre giorni rinasce. Quindi è simbolo del passaggio 
dalla vita alla morte e viceversa.Per questo spesso le divinità lunari 
erano anche divinità funerarie e presiedevano i Misteri (dove l'iniziato "moriva" metaforicamente per rinascere a nuova vita spirituale).

Per quanto sopra e come vedremo in seguito, il simbolismo della Luna è 
lo stesso della Madre,dell'acqua,della terra,della fecondità 
(femminile,degli animali, dei campi), del destino dell' uomo dopo la morte e delle cerimonie di iniziazione.

La luna (e le divinità lunari) per il suo sparire- riapparire era considerata come ambivalente SIMBOLO DI PASSAGGIO
in un senso e nell'altro tra i tre mondi: quello terreno, quello 
sotterraneo dei defunti e quello celeste degli dei.
Come tale aveva più aspetti da cui la sua triplicità, rappresentata 
dalle sue fasi.

Prendiamo come esempio la Dea Ecate:
divinità lunare,funeraria,"la triplice" o "triforme" , rappresentata 
come donna con tre corpi o come tre donne addossate ad una colonna 
Presenta un aspetto benevolo (presiede ai parti ed alle fioriture, accorda fecondità, buona pesca, guida la via misterica delle 
iniziazioni) e tremendo (dea degli spettri e dei sortilegi notturni, dei fantasmi e dei mostri, maga per eccellenza, maestra di stregoneria, è colei che viene evocata dai maghi agli incroci - in quanto anch'essi simbolo di passaggio- e temuti per questo, perchè raduno di streghe.)

IL SUO USO

Il simbolo della Dea , può essere inscritto sulla sua candela, tracciato nell'aria con l'indice o con l'athame durante l'invocazione a Essa.
Per chi è pratico nell'uso della visualizzazione l'immagine stessa del 
cielo con la Luna può essere evocata nel proprio rituale, ma il suo simbolo è indubbiamente più facile da visualizzare ( bianco puro su sfondo nero o stellato).

UNA NOTA SUI SIMBOLI:

Ricordate che anche il più antico simbolo del mondo non ha nessun 
potere se non suscita nulla in voi.
Il potere del simbolo è proprio quello di POTER EVOCARE CON UNA 
SINGOLA IMMAGINE un insieme di idee e concetti a volte cos'ì vasto che 
la mente conscia non riesce a contenere. 
Ma dovete essere voi a "far vostro" un simbolo , a caricarlo a livello 
mentale e a livello emotivo di tutto quello che voi "sentite" e "scegliete" esso rappresenti.
Se solo pensando ad esso , o visualizzandolo , o tracciandolo "sentite" qualcosa che "si muove" dentro il vostro spirito, allora quel simbolo avrà potere.
Tutto quello che voi gli avrete dato. E potrete usarlo.

Morgana

Croce Celtica

La Croce Celtica è uno dei talismani più antichi e, soprattutto, il più ricco di significati simbolici. E’ originaria della tradizione magico-religiosa dei Celti, un popolo pre-cristiano, proveniente dall’ Irlanda, che migrò anche in altre zone dell’Europa creando piccole “culle etniche” sparse un po’ ovunque.
Dai Celti, appunto, il simbolo prese il nome di Croce Celtica. Essa è formata da un cerchio ed una croce. Anche se il cristianesimo in Irlanda fece suo questo simbolo, in realtà la più antica rappresentazione della croce celtica risale, in Europa, al 8-10.000 a.C. ed è stata trovata in una grotta dei Pirenei Francesi. Presso queste genti essa rappresentava il legame tra la vita e la morte (la croce), laddove la morte era intesa come metamorfosi e origine di nuova vita, e la mente dell’uomo, la ragione cosciente (il cerchio). I Celti come tutti i popoli antichi assegnavano ai propri simboli altissimi significati mistici magico-rituali legati al mondo della natura e al sacro. 

La storia del simbolismo insito nella croce celtica è piuttosto ambigua e contornata da leggende di ogni genere. Secondo il più antico significato pagano il cerchio contiene, non ha inizio nè fine e non ha direzione. La croce invece ha un moto che si espande verso l’esterno a partire da un singolo punto centrale.
La croce celtica nel suo significato più intimo rappresenta l’albero della vita, le quattro direzioni del mondo ( i 4 punti cardinali), il cosmo (cerchio) in cui è inserita la terra (croce), i quattro elementi (la croce: terra,acqua,aria e fuoco) uniti al quinto (il cerchio: l’energia, lo spirito), le quattro feste stagionali (samhain, imbolc, beltane, lughnasadh). 
Per l'intersecarsi di una linea orizzontale con una verticale, la Croce diviene il simbolo dell'armonia e dell'unione degli opposti e dei contrari. Il braccio orizzontale rappresenta il piano terreno, l'immanente, la razionalità umana; quello verticale di contro il piano spirituale, il trascendente, il collegamento con Dio. 

Una curiosità interessante è che la croce celtica è molto simile alla “ruota di medicina” dei nativi americani, con le dovute variazioni di significato.
In essa si racchiudono: Le DUE DIMENSIONI DELL'ESSERE UMANO, quella orizzontale della realta'contingente e quella verticale dell'eterna ascesa dello spirito umano; LA CICLICITA' DELL'UNIVERSO rappresentata dal cerchio o simbolo del Sole. 
L’elemento che la caratterizza è proprio l’anello (il cerchio, il sole) all'incrocio dei bracci della croce mentre il tronco poggia su di una base piramidale o conica. E’ detta anche croce irlandese o croce della questua. Scolpite in pietra arenaria sono disseminate un po' ovunque nella cosiddetta area celtica dell'Europa: Galles, Irlanda, Cornovaglia, Britannia. Il loro compito era quello di delimitare i confini di un monastero, di una tomba, ma servivano anche a fini votivi e propiziatori contro le forze infernali. La croce celtica venne utilizzata spesso con valore spirituale religioso dagli Etruschi e dai Romani e divenne con San Patrizio il simbolo proprio del cattolicesimo irlandese.

La tradizione cristiana vede nel cerchio il simbolo dell'eternità che enfatizza l'infinito amore divino dimostrato attraverso il sacrificio di cristo sulla croce, o ancora, la crocifissione e resurrezione sono l'immagine della speranza sempre viva dei fedeli, di salvezza. Altri sostengono che le croci celtiche siano state ricavate dalle grosse pietre erette presenti prima dell'avvento del cristianesimo, originariamente secondo alcuni, simboli fallici. Alcune teoria new age vedono in questo simbolo la rappresentazione del sole e della luna, del dio e della dea, del principio maschile e di quello femminile.
Una leggenda narra di come San Patrizio creò la prima croce celtica. Mentre predicava di fronte ad una pietra sacra delimitata da un cerchio, tracciò all'interno di questo cerchio una croce latina e benedì la pietra. Così ebbe origine la prima croce celtica. 
Ovviamente questa leggenda è frutto dell'opera del cristianesimo celtico di utilizzare simboli e idee già presenti nella cultura locale al fine di facilitare la conversione dei popoli. Tuttavia va ricordato sempre che la croce celtica non divenne simbolo cristiano fino almeno al IV secolo a.c.

Elizabeth

Meditazione per Yule

Una meditazione per il tempo di passaggio da Yule a Capodanno 

Questa è una semplice meditazione che potete fare in qualsiasi momento nel periodo di passaggio da Yule a Capodanno, una meditazione per ripulire il cuore.

La meditazione guidata costituisce forse il rito più semplice che si possa effettuare. 
Tutto ciò che vì occorre è la ricettività che vi permetta di scavare una nicchia silenziosa all'interno di voi stesse assieme alla volontà che si manifesti quanto è parte del mistero. L'uso della parola meditazione evoca spesso sofisticate tecniche di respirazione e interminabilí momenti trascorsi rimanendo seduti in scomode posizioni. Per fortuna, non deve necessariamente essere così; sovente basta chiudere gli occhi e acquietare i pensieri fino a sentire il centro del proprio essere, quell'aspetto di sé che è costante e perfetto. 
La meditazione guidata è una modalità che permette di strutturare un'esperienza nell'ambito di questo spazio.

Sedetevi su un comodo giaciglio in una stanza silenziosa, dove avete la certezza di non essere disturbate. 
Non sarebbe male se la stanza fosse illuminata da luci soffuse, meglio ancora se queste luci provengono dalle candele; la luce della candela delinea in maniera ottimale il passaggio dalla quotidianità a un'esistenza più primordiale, laddove l'illuminazione era assicurata dal fuoco anziché dall'elettricità. 
All'interno di questa nicchia, permettetevi di dimenticare tutti i crucci e le preoccupazioni che hanno scandito la vostra giornata. Attraverso questo gesto che consiste nel distaccarsi dalla vostra consueta esistenza, avete fatto sì che il vostro spazio divenga sacro, «separato da» ogni altra cosa.

Meditazione 
Chiudi gli occhi, prendi contatto con te stessa e porta l'attenzione al tuo respiro... fai tre bei respiri profondi, espirando a lungo... ascolta il tuo corpo... le tue sensazioni.... 
e comincia a riportare alla mente l'anno che sta per chiudersi... lascia che i momenti più importanti riaffiorino alla tua mente... molte cose sono accadute... c'è molta ricchezza portata da questo anno... molta vita... cose accadute... incontri...
e probabilmente ci saranno anche cose di cui non sei contenta... eventi che ti sono pesati... persone con cui hai avuto problemi.. scontentezze verso te stessa... sospesi che senti esseci dentro di te... nel tuo cuore.. che è come appannato, velato...

bene: è il momento di lasciar andare ciò che può essere lasciato andare... di perdonare chi può essere perdonato... immagina davvero di raccogliere dal tuo cuore, accarezzandolo, tutta la sporcizia e la polvere che si sono accumulate... immagina di raccoglierla nelle mani... accarezzando piano...
continua fino a che non senti il tuo cuore splendere nuovamente... brillante, pulito... e nelle tue mani essersi raccolto tutto ciò che non appartiene alla tua essenza più autentica...

bene, ora puoi affidarlo alla terra... lascia che scivoli dalle tue mani e   venga accolto dalla terra, che tutto accoglie, tutto trasforma, tutto purifica...

ringrazia la terra e resta un momento in contatto con la tua quiete interiore

Il cerchio della Luna

Tronchetto di Yule

Ingredienti

per la pasta biscuit

150 gr di farina
150 gr di zucchero
6 uova
2 cucchiaini rasi di lievito vanigliato
una bustini di vanillina
un pizzico di sale

per la crema pasticcera

4 tuorli d'uovo
100 g di zucchero
100 ml di panna
1 cucchiaio di farina
1 cucchiaio di maizena o di fecola
400 ml di latte
buccia grattugiata di un limone
un pizzico di sale

per la glassa al cioccolato

200 g di burro
300 gr di cioccolato fondente

Procedimento

Preparate la pasta biscuit.

Montate gli albumi a neve ferma e teneteli da parte. Montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Quindi unite la farina e il lievito setacciati, poco alla volta e delicatamente.

Aggiungete quindi gli albumi montati a neve, facendo attenzione a non farli smontare. Amalgamate bene e completate aggiungendo la vanillina e un pizzico di sale. Dopo aver ottenuto un impasto omogeneo, versatelo in una teglia (40 cm per 30 cm circa) precedentemente unta, zuccherata e infarinata (anche se usate la carta da forno, zuccherate e infarinate ugualmente la superficie).

Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 9/10 minuti. Una volta sfornata, coprite la pasta con uno strofinaccio umido e con lo stesso procedimento usato per il rotolo alla Nutella, arrotolatela nel canovaccio bagnato per dargli la forma e lasciatela raffreddare arrotolata.

Preparate la crema pasticciera, da utilizzare per farcire il tronchetto.

In una casseruola dai bordi alti mescolate con cura uova e zucchero senza montarli. Quando questi si saranno ben amalgamati unite poco alla volta farina e maizena e, infine, il latte bollente con la panna liquida, la buccia grattugiata di un limone e un pizzico di sale. Sempre mescolando portate il tutto a bollore. Continuate la cottura per altri tre minuti, fin quando la crema non avrà raggiunto la consistenza desiderata. Lasciate raffreddare la crema, coprendola con della pellicola trasparente da mettere a diretto contatto per evitare che si formi la pellicina sulla crema.

Se volete potete anche utilizzare la ricetta veloce della crema pasticcera senza l’utilizzo di farina, più facile e veloce di quella tradizionale.

Stendete la crema sulla pasta e, con l’aiuto dello stesso strofinaccio, ridategli la forma di rotolo, formato in precedenza.

Lasciate il rotolo da parte e preparate la glassa facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente con il burro.

Riprendete il tronchetto e rifilate bene le due estremità. Tenete da parte i pezzettini rifilati. Tagliate ora un pezzo di una decina di centimetri facendo attenzione a fare un taglio in obliquo.

Prendete il pezzo di rotolo appena tagliato e affiancatelo lateralmente al pezzo più grande come se fosse il ramo di un albero. Unite i due pezzi con l’ausilio di qualche stuzzicadenti, colmando gli spazi tra il pezzo più grande e quello più piccolo utilizzando i pezzi di pasta rifilati prima dalle estremità.

Riprendete la glassa di cioccolato liquida e con l’aiuto di una spatola ricoprite tutto il tronchetto. Già in questo modo il cioccolato assumerà l’aspetto di una corteccia. Qualora vogliate potete tuttavia ulteriormente accentuare questo effetto, rigando tutto il tronchetto con i rebbi di una forchetta.

Prima di metterlo in frigo, decoratelo con codette colorate e granella di zucchero a vostro piacere.
Lasciate almeno un’ora in frigo affinché la glassa si solidifichi. Subito prima di servirlo spolverate con zucchero a velo per simulare la neve sull’albero.

Con l’esperienza riuscirete a comporre il tronchetto andando a creare diverse ramificazioni, rendendolo sempre più bello.

Ricette della nonna