lunedì 30 dicembre 2013

Attenti....

Attenti a ciò che desiderate perché potreste ottenerlo.

-- Marion Zimmer Bradley

domenica 29 dicembre 2013

Dove una donna racconta delle Baccanti…

Dove una donna racconta delle Baccanti…
Ho conosciuto molte donne inattuali, per usare un termine caro a Nietzsche.(...) Credo che ciascuno di voi ne avrà incontrata qualcuna, se ha avuto fortuna.(...) In più diversi per ambiti, professioni e ruoli sociali. L’elenco però potrebbe essere molto lungo, soprattutto se includesse le persone "normali", quelle di tutti i giorni. Credetemi, sono numerose. Ognuno di noi ne ha incontrate sicuramente tante, magari senza farci caso, Bisognerebbe imparare a riconoscerle. Sono tutte legate da quell’inesprimibile senso di inattualità a cui mi riferivo prima, Inoltre emanano
un'aura che le distingue, quasi una impossibilità di effettiva integrazione, anche se hanno un nome prestigioso e osannato dai media. E come potrebbero inserirsi totalmente, loro che sono eredi di un mondo altro? (…) Alcune note, altre meno. Non importa; quello che conta è che siano tra noi, testimoni di una cultura che sopravvive e si perpetua in attesa di immani rivolgimenti. Anche se sono cresciute in città e non hanno mai visto un filo d'erba, profumano di selve. La notte
sembra avvolgerle e Demetra si affaccia tra le pieghe della bocca, nei sospiri, tra l'agitarsi delle dita. lside le avviluppa nelle manifestazioni affettive e Afrodite non le abbandona mai, neppure con l’incedere degli anni…(…)

“Si, La Porta, disse con voce ferma, le Baccanti fanno parte del Femminile e il Femminile è anche lo scempio di Penteo. II Femminile è anche mistero crudele e selvaggio. È estasi nelle selve e stragi cruente. Guai a sottovalutare la tremenda forza sotterranea e oscura delle donne dimenticate, umiliate, vessate, offese, torturate. Loro è la forza terrifica della natura, loro è il tuono e la folgore prima che l'uomo malvagio se ne impadronisse. Loro è il rombo celeste, loro è la quercia, loro è la lingua degli uccelli, loro è il lunare titanico, loro l’immensa violenza "delle foreste e degli Dèi ctonii e ribelli per l'ingiustizia. L’immane potenza dei boschi, delle acque, del fuoco oscuro tornerà un giorno potente e si riprenderà il regno perduto. Non lo dimentichi mai. (…) Le donne sono un arcano insondabile. Per capirle nel profondo mai usare soltanto la logica. (…)”

(Gabriele La Porta – Il Ritorno della Grande Madre)

Ragana

Ragana
Ragana (nei racconti popolari viene definita «strega dalle gambe ossute") nel folclore lituano e lettone rappresenta l'immagine della dea distruttrice e rigeneratrice. Il suo nome deriva dal verbo
regeiti, che significa «prevedere, pronosticare" o forse dal termine lituano ragas che indica “corno, mezzaluna”, riallacciandosi così alle simbologie legate alla luna, alla rinascita, alla trasformazione
e alle forme di preveggenza. Il significato del suo nome non è del tutto negativo, ma in seguito venne degradata al ruolo di fattucchiera che portava sfortuna a uomini e animali.
Ragana, dea delle streghe, era ritenuta una veggente in grado di rivelare il futuro e conosceva il modo di tenere sotto controllo i poteri soprannaturali. I1 suo aspetto poteva essere quello di una vecchia curva, ossuta, gialla e deforme, con un gran naso a becco la cui estremità toccava il mento, oppure quello di una bellissima donna o di una creatura terrificante.
Poteva assumere una miriade di forme, soprattutto quella di un rospo, un corvo, una gazza, un porcospino, un pesce, una quaglia o una rondine.
Generalmente l'apparizione di Ragana avveniva come dea singola, ma alcune leggende riportano il fatto che ella comparisse insieme a un'intera schiera di Ragane, sotto forma di corvi, guidati da una delle Ragane che assumeva il comando dello stormo. Secondo il mito, come ogni strega che si rispetti, tali Ragane si spalmavano addosso unguenti magici, volavano sui bastoni o sui ceppi di legno (emblemi della morte della natura), sorvolando campi e montagne, secondo quanto veniva loro ordinato dalla leader del branco. Si racconta che, nella notte del Solstizio d'inverno, il 21 dicembre, una moltitudine di Ragane in volo raggiungesse un punto preciso su di un'altura. D'inverno, le Ragane si bagnavano in buche scavate nel ghiaccio, sedendosi poi sugli alberi di
betulla, pettinandosi i lunghi capelli; quando splendeva il sole le loro bianche ossa luccicavano nella neve. Nei primi giorni di primavera, Ragana appariva nei pressi di ruscelli o laghi assumendo l'aspetto di una bellissima donna nuda che si spazzolava i capelli.


 (Daniela Nipoti – Il Grande Libro delle Dee Europee)

Garosmanzia

La Garosmanzia

Oggi continueremo a parlare dei metodi di divinazioni sparsi ed usati nel mondo, in particolare parleremo della Garosmanzia un metodo di divinazione basato sulla lettura delle ombre d’acqua e delle immagini che si formano. Un metodo di divinazione antichissimo, la cui lettura nel corso del tempo è andata un po’ persa e quindi pochi segni rimangono con del significato.

Occorrente

Acqua pura
4 grosse candele di cera d’api
Un contenitore di coccio

Procedimento

Riempite il contenitore di coccio per metà di acqua pure, sistemate le candele sui quattro punti cardinali (Nord, Sud, Est, Ovest) accendetele e concentratevi sulla domanda, fissando attentamente la bacinella d’acqua. Dovreste scorgere delle ombre, o delle immagini poco nitide, queste sono la vostra risposta alla domanda.

I segni

La Vestale o la sacerdotessa, indica un segno infausto indica morte di un marito o dell’amore in genere, rottura dei legami affettivi, e degli affetti.

Il Cavaliere un altro segno negativo, indica un ambiente ostile ed inadatto che frena l’ambizione dell’individuo e ne sminuisce la crescita sociale, culturale e progressiva in genere.

Il Guerriero significa combattere, combattere per ciò che si vuole davvero, anche se al momento ci sono degli ostacoli da superare.

Il Sacerdote momenti difficili per la casa (e per il consultante) denota situazioni passeggere non propense per le proprie aspettative, momenti di stallo, ma se l’indovino vede più sacerdoti il responso si ribalta totalmente, cioè momenti felici e prosperi.

La Casa indica quanto avviene in famiglia per lo più piccoli problemi familiari e situazioni passeggere legate a dissapori ed inutili questioni familiari, significa semplicemente non impantanatevi in situazioni futili, ma guardate ai veri problemi per risolvere il tutto.

Il Cane segno positivo sotto tutti gli aspetti, avete ottimi amici e gente che vi supporta in tutte le vostre avventure, potreste affrontare il mondo intero ed essi vi seguirebbero, se avete progetti in cantiere questo è il momento di parlarne e di intraprendere le giuste mosse, sarete aiutati e supportati da tutte le persone a voi care.

La Gallina un presagio di noie e contrattempi, nulla di insuperabile, ma decisamente fastidiose e noiose beghe, legate a futili contrattempi.

La Civetta segno fausto e di lunga vita, come solo i saggi sanno godere, gioie intense ed emozioni piene vi aspettano… corretegli incontro.

Il Cavallo la vita che fugge via, non avete più tempo, sistemate tutto ciò che vi sta a cuore e tutto quello in sospeso, pericolo di morte.

Il Gatto segno di indifferenza a ciò che vi circonda credete che tutto vi sia dovuto e che tutti vi debbano qualcosa. Per superare le difficoltà che gli altri vi presentano dovrete cambiare in prima voi stessi e poi potrete cambiare le condizioni altrui.


(esoterya)

Dedicata a tutte le donne

Dedicata a tutte le donne
Perché io so quello che sono, so quello che valgo. Conosco le mie capacità e i miei talenti. So di essere brava, a dipingere, a aiutare le persone, a guarire, a scrivere. So quante sono le cose a cui ho rinunciato, ma soprattutto so quali sono le cose a cui non voglio più rinunciare. Non voglio mai più rinunciare a me stessa, ai miei talenti, alle mie capacità. Non voglio più rinunciare a essere una Donna. Una Donna che conosce i suoi limiti, ma che soprattutto conosce le sue infinite capacità. I miei occhi non saranno più bagnati da lacrime di dolore, ma da lacrime di gioia. Perché questa è la mia volontà. Io sarò farfalla e tra poco sarò pronta a volare... Un abbraccio, Le Figlie Dell'Antica Religione )O(

Uva Spina


Uva spina
Posizionate sopra i reni, le surrenali producono diversi ormoni capaci di influenzare l'attività dell'intero organismo. Spesso nei periodi di forte affaticamento, come è appunto il passaggio tra l'estate e l'autunno, il cervello ordina a queste ghiandole di secernere adrenalina e altri ormoni collegati alla risposta allo stress. Ma, se questa condizione persiste, aumenta la sensibilità alle infiammazioni che ci predispongono alla stanchezza cronica, ma anche all'acne e alla cellulite favorite dall'eccesso di cortisolo. È proprio sulle ghiandole surrenali che l'uva spina agisce, stimolando la secrezione di interferone e corticosteroidi, gli ormoni che proteggono il corpo
dalle infiammazioni e dai processi degenerativi. Ricche in vitamine A,C e B, ferro e Potassio, le
sue grosse bacche, appartenenti alla famiglia del ribes, sono uno scrigno di proprietà curative.
Grazie all'alto contenuto vitaminico questo portentoso frutto è indicato Per tutti gli stati
di debolezza ed esaurimento. In caso di spossatezza legata ad anemia o malattie, di solito si
associa il succo a 2 cucchiaini di miele. Le vitamine del gruppo B presenti nell'uva spina hanno
un'ottima azione ricostituente e non vengono deteriorate dai processi di essiccamento delle
bacche, da usare come snack immunostimolante per tutto l'inverno.
Dalle analisi effettuate sull'uva spina è emerso che il contenuto di vitamina C presente in 2 bicchieri del suo succo è sufficiente a scongiurare non solo i malanni da raffreddamento ma anche svariate affezioni delle vie gastriche e urinarie per una settimana. Ciò è reso possibile grazie alla capacità di questa fondamentale vitamina di stimolare la produzione di interferone, una sostanza
antivirale secreta dal surrene che diminuisce la durata e ridimensiona l'entità delle infezioni.
I frutti freschi possono essere aggiunti a insalate e macedonie oppure puoi bere il succo puro di frutti e foglie (un bicchiere 2 volte al dì) o diluito in acqua naturale: è un toccasana per aiutare il sistema immunitario.
Come decotto è depurativa
Prepara un decotto facendo bollire 50 bacche essiccate per 10 minuti a fuoco basso. Filtra e bevine due bicchieri al giorno. Protegge dalle infezioni e dalle prime malattie virali.

 (Salute Naturale Settembre ’13)

Coventina

Coventina era una divinità che operava come guaritrice, il cui nome indicava la personificazione della sacra fonte di Carrawburgh, nella contea di Northumberland, ai confini con la Scozia, localizzata lungo il Vallo di Adriano. Forse Coventina rappresentava la dea legata all'acqua più importante della Britannia settentrionale, il cui culto, come quello della dea Sulis, era concentrato in un luogo particolare, Carrawburgh, denominato Brocolitia dai Romani. Il nome della dea è
di origine celtica, e simboleggiava lo spirito della sorgente che sgorgava dalla terra per formare un piccolo stagno o un pozzo, recintato da un alto muro sacro. L'identità di questa dea acquatica
è stata rivelata dalle iscrizioni che portano il suo nome. Coventina non era venerata esclusivamente in Britannia: esistono testimonianze che fosse onorata sia nella parte nord-occidentale della Spagna che a Narbonne nella Gallia meridionale e sembra che i pellegrini giungessero al santuario sia dalle province celtiche che da quelle germaniche. Le dee considerate taumaturghe, fra le quali Belisama, Sulis, eccetera, venivano anch'esse omaggiate di offerte nei luoghi a loro sacri per ottenere la salute. Inoltre, le dee celtiche dell'acqua erano anche spiriti, esseri divini legati all'ispirazione poetica e alla profezia, in parallelo con le muse greche. Ma la ragione principale per collegare Coventina con i processi terapeutici è rappresentata dalla sorgente stessa: il legame fra l'acqua, i riti di guarigione e le dee era particolarmente sentito, soprattutto nel mondo celtico, per attribuirne la funzione primaria a Coventina, sebbene non fosse l'unica. Alcuni studiosi ipotizzano che fosse
una dea “tuttofare”, versatile, protettrice benefica contro tutti i mali che affliggono il genere umano. È ipotizzabile che la dea avesse anche una dimensione infernale, testimoniata dalle offerte di scarpe di cuoio o pelle, ritrovate anche nelle tombe romano-celtiche e che possono aver simboleggiato gli strumenti per il viaggio verso l'oltretomba.
Talvolta Coventina veniva raffigurata in forma triplice, in compagnia di due ancelle, o come ninfa acquatica seminuda e sdraiata in mezzo alle onde che accarezzano le sponde di un fiume, oppure nell'atto di versare acqua da una coppa o stringere in una mano una ninfea e nell'altra un'anfora.
L'iconografia di Coventina si riallaccia in modo significativo alle raffigurazioni greco-romane di ninfe, e difatti si legge in una delle iscrizioni rinvenute "Alla ninfa Coventina".
Le sorgenti curative sono assai diffuse nell'Europa continentale e nelle isole britanniche e rappresentano un veicolo fondamentale per entrare in contatto con la dea. Ogni sorgente è depositaria della sua abbondanza, ma essa manifesta la sua natura in modo leggermente diverso da una sorgente all'altra. Così le caratteristiche che si riferiscono a una determinata sorgente sono uniche e non si trovano in nessun altro luogo sulla Terra.


 (Daniela Nipoti – Il Grande Libro delle Dee Europee)