martedì 31 dicembre 2013

La Ruota dell’Anno

La Ruota dell’Anno

La Ruota dell’Anno, con le sue otto stazioni, è qualcosa di più di un calendario
“liturgico” pagano. E’ un simbolo che rivela continuamente numerosi significati,
dispiegandosi in una serie infinita di livelli di comprensione. Possiamo
paragonarla ad un mandala, quella rappresentazione simbolica del cosmo nelle
tradizioni induista e tibetana, che è al tempo stesso un potente strumento
rituale di meditazione. Oppure alla ‘Ruota di Medicina’ dei Nativi Nord-
Americani che, seppure in forme diverse, adempie alle stesse
funzioni.Proviamo a disegnare un cerchio su un foglio di carta, trac ciando otto
raggi (prima una croce a quattro bracci dritta e poi una seconda croce a X).
Laddove i raggi incontrano la circonferenza riportiamo i nomi delle otto feste.
11 punto in alto è quello del Solstizio d’inverno, poi procedendo in senso orario
sistemiamo imbolc, l’Equinozio di Primavera e così via .A questa ruota collocata
nel tempo possiamo sovrapporne un’altra situata nello spazio: la bussola. Così
in alto ci sarà il Nord, la direzione del buio e del freddo, così come buio e
freddo è il giorno più breve dell’anno. Dalla parte opposta troveremo il Sud,
luogo di quel calore e di quella luce che trionfano nel Solstizio di Estate.
L’Equinozio di Primavera è il mattino dell’anno, dove il sole sorge a oriente,
mentre l’Autunno è nel luogo del tramonto, a Ovest. Le quattro festività
celtiche troveranno spontaneamente la loro collocazione nelle direzioni
intermedie: Imbolc a NE, Beltane a SE, Lughnasadh a SO e Samhain a NO.Così
orientata, la Ruota dell’Anno continua a svelarci analogie e similitudini. Essa
può svilupparsi in un arco di tempo molto breve, nelle 24 ore. Il Solstizio
d’Inverno sarà analogo alla mezzanotte, mentre Imbolc apparterrà alle ore
piccole della notte, quando le tenebre iniziano poco a poco a scolorire.
L’Equinozio di Primavera sorgerà di primo mattino, alle sei, Beltane celebrerà il
suo trionfo alle nove e mezzogiorno sarà l’ora del Solstizio d’Estate.Nel corso
della giornata incontreremo Lughnasadh a metà pomeriggio, alle quindici circa
e l’Equinozio di Autunno al tramonto, verso le diciotto. La tarda serata sarà il
momento di Samhain. Ma la Ruota dell’Anno, nel gioco delle analogie, può
svilupparsi anche lungo quell’arco di tempo che ha scandito i calendari delle
civiltà primordiali: il mese lunare. Non ci vuole molto per determinare il posto
della Luna Oscura (impropriamente chiamato nei calendari Luna Nuova!), il
momento del ciclo lunare in cui il nostro satellite è completamente invisibile:
esso sarà nello stesso punto del Solstizio d’Inverno. Oscurità del Sole e
Oscurità della Luna. La prima falce della Luna Crescente sarà il preannuncio
dello splendore futuro e per questo assimilabile a Imbolc. L’Equinozio di
Primavera con il suo equilibrio di Luce e Oscurità non potrà che essere il Primo
Quarto, quando la luna è illuminata per metà. Beltane, con il suo splendore
sarà paragonabile alla cosiddetta Luna Gibbosa, quando cioè l’astro è luminoso
per tre quarti. La Luna Piena è il trionfo della luce, quindi si colloca idealmente
al Solstizio d’Estate. Il lento declino della Luna Disseminante che dona via via
la propria luce è Lughnasadh, quando la terra cede uno alla volta tutti i suoi
frutti. L’Equinozio di Autunno è come l’Ultimo Quarto: anche stavolta la luna è
illuminata solo a metà, ma ora è la tenebra che sta avanzando. Samhain, la
Festa dei Morti, si accoppia infine alla Luna Balsamica, l’ultima falce della luna
calante prima dell’oscurità totale. La falce che ci ricorda quella della Grande
Mietitrice. Non si può però dimenticare un altro ciclo che si sovrappone
idealmente a quello della Ruota dell’Anno, ed è il ciclo della nostra esistenza
umana. Prima del Solstizio d’Inverno siamo nel grembo materno da cui
emergiamo con la nascita del Nuovo Sole. Imbolc, il timido inizio, è la prima
infanzia dai zero ai sette anni circa, l’epoca che vede l’allattamento, lo
svezzamento e una condizione di innocenza e di purezza che dovremo presto
abbandonare. Con la tarda infanzia giungiamo all’Equinozio primaverile, l’inizio
irruente di ogni cosa, le prime prove della vita che affrontiamo con ottimismo e
voglia di crescere. Beltane è l’adolescenza, la prima giovinezza, così segnata
dalle prime esperienze d’amore, quando incontriamo l’Altro o l’Altra e ci
rendiamo conto di essere solo la metà di una dualità.
Con la prima età adulta, dai venti ai trenta anni, arriviamo nel fiore degli
anni: è il momento degli studi superiori, del matrimonio, dell’inserimento nella
vita professionale. Il Solstizio d’Estate simboleggia bene questo periodo della
nostra vita. Invece Lughnasadh è l’età adulta, dai trenta ai cinquanta anni
circa, l’epoca in cui cominciamo a vedere i frutti delle nostre fatiche (i successi
professionali, i figli).L’Equinozio di Autunno è il tramonto della nostra vita, dai
cinquanta ai settanta anni. Godiamo i frutti del nostro lavoro e osserviamo figli
e nipoti percorrere il loro sentiero. Samhain è la vecchiaia e quindi la morte,
punto di passaggio ad altri cicli di esistenza.E la Ruota inizia un nuovo giro!
Altri hanno collocato su questo mandala una lunga serie di altre figurazioni
simboliche: elementi, piante, animali totemici, pietre, colori e così via, ma non
vogliamo appesantire il discorso con elenchi che mutano da tradizione a
tradizione o addirittura da compilatore a compilatore. Chi vuole potrà costruirsi
la propria Ruota, attingendo alle tradizioni della propria zona, alle letture
suggerite dalla Bibliografia e magari anche alla propria intuizione.Ci sembra
invece opportuno concludere questa nostra esposizione con un piccolo rituale,
una meditazione in forma di visualizzazione, tramite la quale possiamo entrare
in sintonia con le energie e i profondi significati della Ruota dell’Anno.
(Roberto Fattore)

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